giovedì, marzo 01, 2007

Vladimir Jabotinskij: chi era costui?

Ha a che fare con il sionismo e con l'ideologia attuale di cui si nutre il conflitto israeliano-arabo-palestinese. Non mi piace e non mi appassiona questa storia: probabilmente per gli israeliani è un eroe o qualcosa di simile. Ognuno si fabbrica i suoi eroi. Mi propongo in questa scheda di questo blog meno curato rispetto ad altri di raccogliere condividendole un poco di notizie, il più esatte ed obiettive possibile e se incorrerò nella censura di un sito curioso dal nome curioso per essere eufemistici, come “Informazione corretta”, poco me ne impipa: ad attacchi ed insulti risponderò con gli interessi. Abbiamo qualche conto da regolare e, visto che siamo in guerra, combattiamo, dunque. Una notizia molto succinta si trova in Wikipedia: nato a Odessa nel 1880, morto a Hunter nel 1940. Dice Wikipedia: “un agitatore politico ebreo”. Nel 1916 costituì la Legione ebraica. Fu “attivissimo propugnatore di uno Stato ebraico tra gli inizi del XX secolo e la prima guerra mondiale”. Seguendo Giano Accame che inquadra il fenomeno del sionismo in un generale contesto risorgimentale che interessò vari paesi europei, il sionismo sarebbe un risorgimento tardivo. Proprio il suo carattere tardivo finisce per modificarne la natura. Il XX secolo è stata l’epoca dei fascismi, non dei Risorgimenti. Quest’ultimi avevano una carattere limitato, non vorrei dire d’èlit, ma solo limitato. I fascismi abbracciavano interi popoli in modo totale. Non riesco a pensare al Risorgimento come a un fenomeno totale: ma queste sono ipotesi di lavoro da verificare in ordine alle notizie che mi restano da raccogliere sul personaggio. Se il fenomeno storico sionismo=risorgimento avesse avuto la sua parabola nel XIX secolo, altro poteva essere il giudizio. Non così nel XX e XXI secolo.

Forse, ma forse, il Risorgimento, o meglio i Risorgimenti, sono stati un fenomeno negativo per l'Europa se oggi la radice della nostra debolezza storica e politica è la mancanza di un’unione continentale europea. Povera Europa, mera coreografia, in un mondo popolato di giganti: Cina, Usa, Russia, India. Non riesco a pensare al sionismo se non come ad una forma di tardivo mondo arabo per fare da reggispalla ad Israele. E non mi si taccia di antisemitismo perché non colonialismo mediorientale. E non sarei disposto come Europeo ad una guerra con l'intero so neppure cosa sia. Anzi direi che è una moneta falsa, un grimaldello, un’accusa infamante per coprire una precisa strategia politica.

Ma torniamo a Vladimiro. Altre scarne notizie su di lui attinte da Wikipedia: condannato dai britannici a 15 anni di carcere, fu presto liberato per le proteste ebraiche. Commento: avevano già allora tanto potere? Nel 1929 fu espulso dalla Palestina. Dal testo in Wikipedia non si capisce quale parte ebbero gli arabi e quale fu il contesto. Stabilitosi a Londra fodnò e diresse il artito dei sionisti revisionisti. Che sarà mai? Vi erano pure i "revisionisti" fra i sionisti? Proprio una cancrena questo revisionismo! Ahi! Nel 1938 fu comandante dell’Irgun, precedendo in questa posizione Menachem Begin, altro personaggio sul quale occorre fare qualche indagine.

Trovo in rete una data interessante ai fini di questa scheda: nel 1840 viene fatta la prima proposta di colonizzazione ebraica. Il Risorgimento non c’entra. Lord Palmerston che bada al sodo pensa ad un insediamento di ebrei in Palestina al solo scopo di «tener aperta la Porta d'Oriente alle truppe ed ai commerci inglesi». Se si tolgono gli inglesi e ci si mette statunitensi, siamo alla situazione odierna. Nel 1882 incomincia la prima ondata migratoria di Ebrei che in numero di 25.ooo giungono dalla Russia. Questa immigrazione è favorita dagli inglesi e provoca i primi disordini con la popolazione araba. I palestinesi protestano per la vendita di terre agli ebrei: siamo nel 1891. Nel 1896 arriva la Teoria: Thedor Herzl, giornalista ungherese, sull'onda dell'affare Dreyfus, pubblica Lo Stato ebraico, ossia il testo fondativo del sionismo politico, con un primo congresso che si tiene nel 1897 in Basilea. Nel 1900 gli ebrei in Palestina sono già 50.000 a fronte di 600.000 arabi. Pausa e commento: l'immigrazione è un conto, il proposito di fondare un proprio stato nella terra in cui si è immigrati un altro. Allo stesso titolo i musulmani, filippini, senegalesi, marocchini, cinesi, ecc., oggi in Italia, potrebbero pretendere di fondare un loro proprio stato che ne salvaguardi e tuteli l’identità.

Abbiamo detto che Vladimiro nasceva nel 1880. Nel 1901 incominciano a Tiberiade i primi disordini. Nel 1914 l’Inghilterra progetta lo smembramento dell’Impero Ottomano e promette agli arabi l’indipendenza nazionale, se combatteranno contro gli Ottomani. La dichiarazione Balfour del 1917 più che un regalo agli Ebrei si inserisce nella stessa strategia di smembramento dell?impero Ottomani che fu di Palmerston lel 1840. Quante ne ha combinate l’Inghilterra, rovina del mondo, sempre fomentatrice di guerre civili altrui. Altro che terra dello stato di diritto! Quanto sangue! Quanti morti. Nella stessa epoca, superiori in armi quanto vili in singolar tenzone, hanno sterminato i dervisci. 25 mila dervisci armati di lance e del loro petto contro fucili, cannoni e mitragliatrici. Questa la nostra bella civiltà d’Occidente! Pure cristiana! Nelle sue varianti. (segue)

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