sabato, giugno 27, 2009

Aldo Costa: «Jakob Phanus: il re degli alchimisti»


JAKOB PHANUS: IL RE DEGLI ALCHIMISTI

Alla fine delle crociate un uomo saggio, in mezzo a tante avversità e persecuzioni, tentò di edificare un ponte spirituale tra occidente ed oriente: Raimondo Lullo. Orginario di Palma de Mallorca, a causa di una delusione amorosa, rifiutato dalla bell’Ambrosia, in seguito ad una crisi interiore, si fece missionario e girò tutta l’Europa nel tentativo di unificare i vari ordini cavallereschi in un unico progetto di conversione dell’Islam. Pagò di persona, viaggiatore solitario in Tunisia a predicare il Vangelo. Gravemente ferito per le percosse, ritornò in patria, ma morì durante il viaggio. Il suo impegno culturale, scientifico e spirituale fu notevole; scrisse numerose opere di teologia, di alchimia, di geometria.

Questo è il protagonista del libro di Jakob Phanus “Il re degli alchimisti”, secondo una non banale scelta dall’editore Ursini, che si proietta così oltre i confini regionali.

Jakob Phanus, nom de plume di un aristocratico studioso calabrese, che si è dedicato alla traduzione dal latino di testi medievali, è conosciuto dagli addetti ai lavori soprattutto per la magistrale presentazione delle Epistole di Sendivogio nelle pregiate edizioni Ninfee di Padova (il volume è da tempo esaurito). Oggi ha voluto riproporre il suo impegno con un’opera di narrativa impegnata che cerca di introdurre l’attento lettore nella vera natura dell’alchimia che si riconosce “ nell’isolamento e successiva unificazione dei principi costitutivi della materia, dell’energia e dello spirito incorporato, la loro elaborazione per il perfezionamento e l’acquisizione della Luce ”, scrive nella bella prefazione Fabrizio Tonna.

Raimondo Lullo è seguito nei suoi itinerari ed incontri nello scenario storico che vede protagonisti i Mori, le Crociate, i Templari, l’Europa.

L’autore lascia aperto il problema sull’autenticità del Lullo alchimista, collocando sullo scenario storico del tormentato Duecento due protagonisti: uno vero, Lullo, l’altro inventato, Mundanus. I due personaggi sono simili, hanno molto in comune, sono intercambiabili, in un accorto gioco di sdoppiamento, nella vita e nella morte.

Sicuramente, anche sul tema dell’alchimia, Jakob Phanus dice una parola seria su una scienza spesso oscurata più che dai detrattori, dai ciarlatani e da tanti usurpatori del titolo che, non conoscendone i princìpi, si sono dati all’inseguimento di una chimera.

Tempo fa Massimo Introvigne, fondatore del Cesnur - Centro Studi sulle Nuove Religioni, a proposito di questa dottrina affermava che “la parola Alchimia va declinata in riferimento a diverse epoche storiche. L’alchimia medievale è un tentativo di approfondire la conoscenza della natura alla luce delle nozioni scientifiche dell’epoca, della filosofia classica e della fede cristiana: la hanno praticata anche santi canonizzati, ed è impensabile che la Chiesa la condanni”. E certamente l’opera di Phanus contribuisce ad una più approfondita conoscenza dell’affascinante pensiero alchemico.

Aldo Costa

Jakob Phanus, Il re degli alchimisti, Ursini Edizioni, pag. 118, euro 15,00.