giovedì, novembre 16, 2006

Stalin attacca la Finlandia il 30 novembre del 1939

Assai succinta la Briciola che ho ricevuto:
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Il 30 novembre 1939 Stalin attacca la Finlandia
con le truppe sovietiche.
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Me ne riservo studio ulteriore in un contesto più ampio di approfondimento delle vicende che hanno preceduto e accompagnato la seconda guerra mondiale. E' mia impressione che la "guerra ideologica", volta a dare una ben precisa interpretazione dell'accaduto, sia continuato fino ai giorni nostri. Forse è arrivato il tempo di toglierci dalla testa ciò che ci è stato insegnato a scuola.

mercoledì, novembre 15, 2006

Nascita degli Stati indipendenti della Siria e del Libano

Altra Briciola che mi riservo di approfondire:
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Il 3 gennaio 1944 la Siria ed il Libano  ottengono
l'indipendenza, riconosciuta dalla Francia che per
oltre venti anni ne aveva retto il protettorato.
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Momenti di storia islamica

Ricevo quest'altra Briciola che mi riservo di approfondire:
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Il 24 gennaio dell'anno 661 Ali, cugino di Maometto, 
ed anche genero avendone  sposato  la figlia Fatima, 
viene assassinato dai suoi oppositori. La sua  morte
sarà all'origine del più grave scisma che  mai abbia
conosciuto la religione islamica  e  che ancora oggi
divide gli Sciti dai Sunniti.
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giovedì, novembre 09, 2006

Machiavelli processato

Ricevo per il 7 novembre questa "briciola" che mi riservo di approfondire e sviluppare:
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Il 7 novembre 1512 inizia il processo contro Niccolò Machiavelli, accusato di aver partecipato ad un complotto "repubblicano" contro la casa de' Medici. Il processo si concluderà dopo tre giorni con la privazione dell'ufficio e la condanna ad un anno di confino. Tuttavia il "segretario fiorentino" nel marzo 1513, in seguito alla elezione a Papa di Giovanni de' Medici - Leone X -, verrà amnistiato.
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martedì, novembre 07, 2006

Passato e presente: problemi di interpretazione della storia

Ero studente di liceo al Visconti in Roma, quanto sentivo il mio professore di storia e filosofia citare Benedetto Croce a proposito del modo di ricostruire e interpretare la storia del passato. Si parte da un'esigenza del presente – così egli spiegava – e si ricostruisce il passato interpretandolo. La spiegazione mi sembrava ovvia e convincente. Provai a ripeterla all'università nei seminari tenuti da Armando Saitta, di cui per due anni ero stato fedelissimo discepolo o almeno studente, se i due termini non possono e debbono automaticamente equipararsi. Come studente mi andò più che bene sostenendo un ottimo esame. Ma non è di questo che voglio qui parlare, se non per esprimere un grato ricordo del Maestro.

E' invece interessante riportare la reazione di Armando Saitta alla mia citazione, presa non direttamente da Benedetto Croce, ma attraverso il ricordo dell'insegnamento liceale. Saitta disse che era assolutamente sbagliato quel modo di intendere la storia, ossia è come ricerca o metodo storico e come interpretazione. Ma anche Carl Schmitt ebbe a citare Benedetto Croce allo stesso riguardo e condividendone le conclusioni. Nel 1929, il 12 ottobre, in Barcellona, egli teneva la sua relazione su "L'epoca delle neutralizzazioni e delle spoliticizzazioni. Ad un certo punto dice testualmente: «Il fatto che ogni conoscenza storica è conoscenza del presente, che essa riceva dal presente la sua luce e la sua intensità e che nel senso più profondo serve solo al presente, perché ogni spirito è solo spirito presente, ce lo hanno detto a partire da Hegel in molti e nel modo migliore Benedetto Croce». Se può passare che un professore universitario possa correggere un professore di liceo, pure molto bravo come io ritengo tuttora quel mio primo insegnante liceale di storia e filosofia, pare arduo dirimere la divergenza quando dall'altra parte si trova un autore sommo come Carl Schmitt. Di Benedetto Croce non sono mai riuscito a diventare un entusiasta estimatore, anche se mi sono affaticato su non pochi suoi libri.

Tutto è interpretazione e direi che si possa conciliare anche l'apparente divergenza fra opinioni contrastanti. E come? A me sembra indubitabile che l'interprete non si trovi egli stesso fuori del tempo e dello spazio o più precisamente immerso in un determinato contesto culturale, linguistico, religioso, sociale, politico. E come non esserne influenzato? Intanto, se scrivo di storia, scrivo in una lingua determinata. La conoscenza di una lingua piuttosto di un'altra condiziona non poco nell'uso delle fonti. E simili. Ma tolto ciò non si può e non si deve ammettere che l'inevitabile ed anche lecitamente ammissibile condizionamento del presente debba significare una deliberata e cosciente falsificazione del passato calando in esso tesi preconcette del presente. Per cui se il presente è improntato al razzismo tutta la storia passata deve diventare una storia della razza, se è invece si tratta di un presente antinazista fondato sulla resistenza e sulle ideologie di comodo del secondo dopoguerra la stessa storia deve essere in modo compatibile con i governi in carica.

Ritengo che il giusto metodo sia quello di indagare il passato, facendo tutto il possibile per liberarsi dai pregiudizi del presente ed accettando perfino di essere corretti dalle cose passate nel giudizio del presente. Il passato può dunque diventare una confutazione e sconfessione del presente. La sua conoscenza può esserci di aiuto per venir fuori da situazioni concettuali assurde che i mezzi di condizionamento mentale di cui dispongono i governi possono farci apparire come plaubisibili. Del resto sarebbe inutile lo studio del passato se tutto ciò che possiamo scoprire in esso è già contenuto nel presente. Gli uomini di ogni generazione hanno i loro segreti che spesso muoiono insieme con chi li custodisce gelosamente. Questi segreti a volte (non sempre) vengono fuori in modo imprevisto e casuale. I posteri possono venire a sapere cose che i contemporanei non conoscevano. Insomma penso che a ben interpretare il problema avessero ragione tutti quanti: il professore di liceo, il professore universitario e Carl Schmitt che cita Hegel e Croce. Tutto sta a non venir meno all'onestà scientifica e al rispetto una Verità che è certamente pluralitas ma è anche troppo spesso retoricamente e dogmaticamente invocata.

Del resto, lo stesso Schmitt distingue per le epoche passate differenti ambiti concettuali che costituivano il modo di pensare delle generazioni dell'epoca e quindi il modo in cui essi si formavano i giudizi anche rispetto all'interpretazione del passato, a ciò che per loro aveva importanza o non ne aveva affatto. Ammette Schmitt implicitamente che nel ricostruire noi il passato dobbiamo anche cercare di entrare nella testa della gente del passato. Nella Teologia Politica IIª egli rileva come in epoca bizantina si verificassero addirittura moti di piazza per questioni oggi per noi astrusamente teologiche. Eppure allora ci scappava il morto. Se tuttavia noi abbiamo interesse a capire quegli eventi passati l'interesse è di oggi ma la chiave di lettura occorre trovarla nel passato stesso. La porta può essere aperta solo con la chiave che gli è propria. La si può anche sfondare, ma non è la stessa cosa che aprirla. Possiamo distinguere uno storico buono da quello cattivo a seconda che faccia uso della giusta chiave di lettura del passato o che lo violenti sfondando la porta del tempo.

lunedì, novembre 06, 2006

La data di nascita dell'Islam

Riporto di seguito un'altra "briciola", cui mi riservo di aggiungere qualche riflessione.

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Il 19 gennaio 570 nasce a La Mecca Maometto, profeta
dell’Islam, autore del Corano. La traduzione di date
dal calendario lunare arabo al nostro solare è questione
opinabile: pertanto è facile ritrovare altre date oltre
a questa riportata.
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Carlo Magno il massacratore santificato

Ho scritto in diversi luoghi che le supposte "radici cristiane" dell'Europa affondano nel sangue e nella violenza. Riporto qui di seguito un "briciola" di storia giuntami il 28 gennaio scorso. Me ne riservo l'approfondimento e lo sviluppo in altro momento.

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Il 28 Gennaio 814 Carlomagno re dei Franchi, primo
imperatore romano germanico (800-814), muore. Aveva
71 anni. Fu fatto santo da Pasquale III antipapa di
Alessandro III che lo mantenne eppoi confermato da
Gregorio IX, forse, tra le altre cose, per aver
ordinato lo sterminio di parecchie migliaia di
Sassoni per non essersi voluti convertire. Carlo
Magno sancì la pena di morte per 14 reati: 10 di
essi erano trasgressioni a norme cristiane.
(notizia tratta dal calendario laico)
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Le bugie che vengono dall'America

La guerra nel Vietnam ha infiammato le generazioni europee del dopoguerra. Innumerevoli manifestazioni di piazza sono state inscenate nel nome del Vietnam, che poi finalmente divenuto libero si è dimostrato un regime liberticida, deludendo quanti avevano manifestato per la libertà del Vietnam. Questo e chissà quanti altri innumerevoli episodi storici hanno una loro verità consegnata agli atti che formano poi la nostra cosiddetta memoria storica. A scavare nel passato, avendone gli strumenti, chissà quante verità si potrebbero ribaltare, reinterpretare e riscrivere. Gli storici sono i giornalisti del passato e non è detto che siano sempre migliori degli odierni giornalisti, che spesso si trasformano loro stessi in storici, passando di grado. Il discorso è lungo e qui può essere solo abbozzato.

Intanto voglio qui inserire un dato grezzo, che ricavo da una Mailing List di cronologia storica, esattamente "Briciole di storia". Ricevo quotidianamente un promemoria relativo ad un fatto storico connesso alla data del giorno. La storia è una serie infinita di fatti. Molti di questi fatti non ci dicono nulla, non parlano alla nostra riflessione, non evocano nulla alla nostra sensibilità. Almeno in un primo tempo. Può anche darsi che dando una personale interpretazione ad ogni fatto, allora ogni cosa del passato riesca ancora a parlare al punto da ritornare un presente di appena ieri. Filosoficamente si potrebbe qui citare la teoria nietzschena dell'eterno ritorno. Ma non voglio qui ed ora addentrarmi in una faccenda complessa. Molto più semplicemente riporto al notizia ricevuta, riservandomi in seguito su questo stesso post di lavorarci sopra. E così farò per altre "briciole di storia" che riceverò dagli Amici del gruppo di discussione Yahoo, al quale sono iscritto da parecchio tempo senza attiva partecipazione.
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Da:: "misfara"
Data:: Gio 3 Ago 2006 9:04 pm
Oggetto:: 4 agosto 1964
I cacciatorpedinieri statunitensi USS Maddox e USS C. Turner Joy
vengono "attaccati" nel Golfo del Tonchino e in risposta gli aerei
della Ticonderoga affondano due, forse tre imbarcazioni nord-
vietnamite.
Il linguista e filosofo Noam Chomsky ha sempre sostenuto che il
coinvolgimento militare attivo degli USA in realtà iniziò nel 1962,
e che l'incidente del 4 agosto fu una messa in scena, costruita
dall'amministrazione Johnson per far sì che gli USA potessero
dimostrare, per il beneficio dell'opinione pubblica americana, che
il Vietnam del Nord fosse ritenuto responsabile dell'inizio delle
ostilità.
Le informazioni ottenute ben dopo i fatti indicano che in realtà
"non ci fu nessun attacco nordvietnamita" quella notte! Lo stesso
generale McNamara, allora Segretario della Difesa, ha riconosciuto
che si trattò di una plateale messinscena.
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