Mi propongo qui di studiare un tema per me nuovo, che ho bisogno di approfondire, e cioè il rapporto di Dostoevskij con gli ebrei e l’ebraismo. So che lo scrittore russo è stato annoverato fra i peggiori antisemiti. Voglio però indagare da vicino come stanno esattamente le cose. Sono abituato più a leggere di saggistica che non di letteratura. Ho davanti a me i “Diari di uno scrittore” con le sue olre 1000 pagine e faccio fatica a ritrovare per adesso i brani incriminati. Mi auguro che questo mio post non mi produca insulti e contumelie analoghe a quelle che mi sono giunte alcuni anni fa, quando decisi di mettermi a studiare il tema dell’«Olocausto». Ormai però sono preparato a respingere ogni genere di assalto e se necessario anche a passare al contrattacco. Apprezzerò invece e ringrazio anticipatamente di ogni indicazione di studio e di ogni utile segnalazione. Avverto che questo sarà il primo post di una serie collegata. Ad esempio, avendo appreso dell’esistenza di un autore come Jacob Brafman seguirà su di lui una scheda e una ricerca. La serie nasce dunque aperta e non sappiamo a quali scoperte di nuovi autori giungeremo. Per autori qui non si intendono i grandi della letteratura, come appunto Dostoevskij, ma chiunque anche oscuro e mediocre scrittore possa dirci qualcosa di nuovo che non conosciamo.
Versione 1.0/29.9.09
Sommario: 1. Il “Gran Kahal”. –
1. Il “Gran Kahal”. – No, non si tratta del Graal, ma del nome di un’associazione talmudica con questo nome, di cui si parla in un libro di Jacob Brafman (1824-1879). Sembra che Dostoevskij possedesse questo libro nella sua biblioteca. Dunque, un’utile traccia di studio, di cui per maggiori dettagli al link. Qui annoterò eventuali osservazioni critiche. Non ha proprio senso che io ripubblichi il testo che già si trova altrove. Per i malintenzionati e le persone in mala fede osservo che si tratta di un mio studio privato che non ha nessuna relazione con quelli che saranno i miei corsi universitari, se ve ne saranno e che riguardano sempre un ambito disciplinare ben delimitato.
Versione 1.0/29.9.09
Sommario: 1. Il “Gran Kahal”. –
1. Il “Gran Kahal”. – No, non si tratta del Graal, ma del nome di un’associazione talmudica con questo nome, di cui si parla in un libro di Jacob Brafman (1824-1879). Sembra che Dostoevskij possedesse questo libro nella sua biblioteca. Dunque, un’utile traccia di studio, di cui per maggiori dettagli al link. Qui annoterò eventuali osservazioni critiche. Non ha proprio senso che io ripubblichi il testo che già si trova altrove. Per i malintenzionati e le persone in mala fede osservo che si tratta di un mio studio privato che non ha nessuna relazione con quelli che saranno i miei corsi universitari, se ve ne saranno e che riguardano sempre un ambito disciplinare ben delimitato.
5 commenti:
Un sostegno portato, con tale cortesia nei riguardi della verità merita d'assere sostenuto.
l'arroganza del sapere é per me il segno di una profonda ignoranza.
la conoscenza é il solo legame costante all'essere verità.
buon lavoro
Leggo sopra una data: 29.9.09... Mi ero dimenticato di questo mio post che fa parte di una serie di oltre 30 blogs tematici...
Nell’ottobre del 2009 mi giungeva - guarda casa - un attacco mediatico partito da Repubblica e finito su tutti i media, anche all’estero...
Un caso? Vogliamo adesso ricominciare?
Al momento quelle linee di ricerca, anche letteraria, che mi proponevo allora sono superate dagli eventi...
Alla signora Elena posso dare solo un consiglio: se è interessata al tema dell’«antisemitismo» la migliora lettura che possa fare sono gli scritti di Gilad Atzmon, che per me resta ad oggi insuperato sul tema della "identità ebraica” e di tutte le nozioni connesse e derivate, come appunto il tema dell’«antisemitismo», di cui io vedo più l’utilizzo strumentale che non la sostanza concettuale.
Si dia un'occhiata alle date: sono passati più di dieci anni da quanto davo inizio a un mero programma di letture... Me ne hanno fatte di tutti i colori, da allora. Alla signora Olga che in ultimo interviene, cosa posso replicare? Sarà pure come dice lei... E allora? Vogliamo fare a Dostoeskskii un processo post mortem? Vogliamo bruciare tutti i suoi libri e toglierli dalle biblioteche? Cancellarne la memoria per fare in modo che non sia mai esistito? E potremmo arrivare per questa via a Dante Alighieri, fino agli stessi Vangeli e alle lettere di San Paolo... Ma cosa significa "antisemitismo"? Lei saprebbe darmene una definizione? La domanda non è peregrima... Ad una pessima giornalistista della Rai, in malafede, che mi era piombata in casa approfittando della mia buona fede, e forse anche ingenuità, risposi in questo modo alla brutale e inaspettata domanda se fossi io un antisemita: 1. No! Assolutamente. 2. Se qualcuno mi spiega cosa significa antisemitismo, gliene sono grato. 3. Per cercare di capirlo sto leggendo tutti i libri che trovo sull'argomento. - E la lettura oltre dieci anni fa avviata di Dostoievski rientrava in questo programma di ricerca. Senonchè in modo del tutto disonesto nella registrazione che poi apparve alla Rai, fu tagliata la prima e la terza mia risposta... Rimase solo la seconda, che venne strumentalizzata da un noto giornalista ebrao per farmi passare come un ignorante se non peggio... Non mi fu concesso modo di replicare a questo Eletto Signore che ritiene evidentemente che tutti noi dobbiamo "inginocchiarci" (sic!) davanti a lui e ai suoi correligionari (se di religione si tratta)... Quella che però sembrava una mia "ignoranza" toccava evidentemente un problema reale, se qualche anno dopo una delle tantissime e potentissime associazione ebraiche (IHRA, o qualcosa de genere) pensava di redigere essa una definizione normativa di cosa è l'antisemitismo e di farla adottare dalla legislazione interna degli stati, mobilitando le potentissime lobbies ebraiche... Da un punto di vista giuridico è una mostruosità assoluta... È cose se a me venisse data la facoltà di poter indicare, additare, denunciare e sanzionare penalmente tutte le persone che per un qualsiasi motivo non mi vanno a genio... Per concludere, non so se ai tempi di Dostoieski le cose stessero allo stesso modo... Non mi sono più occupato da allora di rposeguire nella lettura di Dostoieski, e questo commento della signora Olga mi riesce strano e sospetto, dopo aver appena portato in tribunale il quotidiano la Repubblica che ancora una volta in violazione della legge sulla stampa, si è rifiutato di pubblicare la mia lettera di smentita... Mi avevano dato per "licenzionato" (allontanato) dalla mia università La Sapienza... Mai successo! Mai avuto in oltre 40 anni la minima sanzione disciplinare... Fanno queste cose gli Ebrei? Dai tempi di Dostoieski fino ad oggi? Dobbiamo esser loro grati e "inginocchiarci"? La saluto! Spero che i miei sospetti sul suo commento siano infondati... Un commento che ho pubblicato, ma che respingo se vuole essere una provocazione.
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