domenica, aprile 12, 2009

Il B’naï B’rith: Dizionario.

Versione 1.0
Status: 12.4.09

Storia - Cronologia - Dizionario -

La memoria non potrebbe conservare i nomi di numerosi personaggi che amano agire nell’ombra. Ed anche noi saremmo ben lieti di lasciarli nell’oscurità. Tuttavia, per poterci rendere conto di numerosi eventi, come ad esempio la produzione di leggi liberticide in Francia, Germania, Austria, Italia, per avere contezza e memoria dei personaggi che si sono mossi nelle segrete stanze, per ottenere leggi pronunciate in nome del popolo, ma nell’interesse di pochi e spesso contrarie alle libertà dei più, è necessario ricordare determinati nomi e quindi collegarli con altri nomi. La redazione di un Dizionario potrà essere utile in tal senso. Non occorre che sia completo. Non si propone di essere completo e non potrebbe mai esserlo. Vuole essere invece selettivo e soprattutto significativo. Pensiamo che ciò sia possibile ed anche utile. Di ogni voce verrà data la fonte ed in caso di fonti plurime si tenterà una redazione unica dei testi, indicando alla fine della voce stessa le diverse fonti utilizzate. Per voci particolarmente ampie verrà redatto un post autonomo sotto apposita rubrica, che può aver per titolo “Personaggi” del B’naï B’rith.

Jacob, Georges. – «Presidente dell’A.D.L. europea, che è attiva a partire dal 1953, fu l’avvocato Georges Jacob, che era stato internato per cinque anni a Lübeck e che aveva presieduto la loggia France del B’naï B’rith (conserverà la presidenza dell’A.D.L. europea almeno fino al 1964). Fu lui che impose a ogni loggia di avere la sua commissione A.D.L. Questa commissione europea disponeva già all’epoca di un suo proprio “centro di documentazione incaricato di lottare contro le manovre antisemite di una certa stampa e di certi gruppi (e beneficiava della) collaborazione devota, attiva e vivace di M. J.-P. Bloch e di M. Gaston Kahn, ed era fulcro di un gran numero di associazioni ebraiche culturali, di culto e sociali» (Ratier, 269-70).
Rutelli, Francesco. – Da Sindaco di Roma, Francesco Rutelli ebbe «la malaugurata idea, nel settembre del 1995, di voler intitolare una strada della capitale all’ex gerarca fascista Giuseppe Bottai». Mal gliene incolse, come scrive Dino Martirano sul Corriere della Sera del 19 settembre 1995: «Stop a “Largo Giuseppe Bottai”. Ieri Francesco Rutelli ha annunciato a sorpresa di voler una temporanea marcia indietro dopo le tante pressioni e proteste ricevute in questi ultimi giorni. E successo tutto in una flotte. Sono le 21 di domenica quando il sindaco entra nell’istituto “Pitigliani”: lì, a Trastevere, ci sono ad attenderlo gli aderenti al Bené Berith, la potente associazione ebraica che in mezzo mondo si batte per il rispetto dei diritti umani. Rutelli ha davanti a sé professori universitari, avvocati, ingegneri, imprenditori, che senza usare mezze parole gli ricordano il dolore e la vergogna delle leggi razziali del ’38 applicate da Bottai nelle scuole: in sala ci sono anche l’architetto Bruno Zevi [figlio di Tullia Zevi] ed il medico personale del primo cittadino Massimo Finzi, che b conosce bene da molti anni. È la svolta. Quando il sindaco abbandona la riunione, è teso, e si limita a dire: “Ci penserò attentamente”. Ma ha già in tasca il testo della dichiarazione con la quale, 12 ore dopo, congelerà lo slargo di Valle Giulia intitolata appena cinque giorni fa al ministro dell’Educazione Nazionale. (...) Così Rutelli invita in Campidoglio l’ambasciatore Bruno Bottai, il figlio del Gerarca, e lo riceve nel suo studio insieme con Guido Di Veroli, presidente del XIX distretto Europeo del “Bené Berith” . L’incontro a tre davanti telecamere e cronisti è brevissimo. Il sindaco misura le parole e dice di aver fretta, Di Veroli si rallegra per il rinvio e annuncia che comunicherà la “felice soluzione” alla sede centrale di Washington». Proprio da Washington era partito il Fax (che pubblichiamo) firmato da Abraham Foxman che, come già per Berlusconi, pungolava il primo cittadino della città eterna consigliandogli di tornare sui suoi passi, tanto più che “sicuramente ci saranno altre persone, nella storia di Roma, più degne di tale onore”». Fin qui riportato da Ratier a p. 319-20. In fatto di onore sarà il successivo sindaco Veltroni che concederà a Foxman la cittadinanza onoraria di Roma e possiamo scommettere, che magari appena defunto, quel largo che è stato indecorosamente sottratto a Bottai padre davanti al figlio verrà altrettanto indecorosamente intitolato ad Abraham Foxman, cittadino onorario di Roma, di una Roma mai così umiliata. L’influenza della comunità ebraica sull’attuale sindaco Alemanno è fortissima ed a tutti evidente. L’amministrazione comunale ha stanziato 23 milioni di euro per un museo romano della Shoah, che pare sarà ubicata in villa Torlonia, già abitazione privata di Mussolini. I suoi elettori, fra cui chi scrive, ne potrebbero raccontare di belle, ma di questi tempi incomincia a diventare pericoloso raccontarle. Ne sa qualcosa il docente di un liceo artistico romano, reo di aver giudicato negativamente i viaggi di istruzione ad Auschwitz che ogni anno vengono finanziati a spese del contribuente romano.
Sorani, Settimio. – Era presidente della Loggia del B’naï B’rith fondata nel febbraio 1958.


Il B’naï B’rith: Cronologia.

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Status: 12.4.09

Storia - Cronologia - Dizionario -

Per capirci qualcosa, per potersi districare in un mondo che ama il segreto, il mistero, i rituali, la Cronologia è essenziale. Di ogni evento si sarà quel minimo di spiegazione che è necessario per dare senso ad una data che resterebbe altrimenti inesplicabile. Non meno importante è dare ogni volta la fonte del data riportata, che in fase di avvio si basa sul citato volume di Ratier, il quale fa lo status della situazione al 1993. Da allora sono passati 15 anni. Allora internet era appena agli esordi. Se non ci metterano il bavaglio, attingeremo da questa nuovo fonte restituendo ad essa cià che da essa prendiamo. Il valore aggiunto sarà data dalla connessione di notizie altrimenti slegate e prive di senso. Tutto potrà sempre essere riscritto, rettificato, integrato, migliorato. È questo il grande vantaggio rispetto alla carta stampata. Internet è un grande, immenso luogo di incontro fra chi produce conoscenza e chi la cerca, ma è anche il luogo dove il fruitore di conoscenza può trasformarsi in produttore di conoscenza.
13 ottobre 1843. – «Il 13 ottobre 1843 il B’nai B’rith fu fondato al Caffé Sinsheimer, nel quartiere di Wall Street, a New York. Allora fu chiamato Bundes-Brueder (che significa Lega dei fratelli), nome tedesco a causa dell’origine dei fondatori ebrei-tedeschi, che parlavano soltanto il tedesco o l’yiddish. Il B’nai B’rith è pertanto una delle più antiche associazioni americane ancora esistenti. Il fondatore, Henry Jones, cercò dei co-fondatori reclutandoli presso la Sinagoga, di cui era uno dei principali responsabili. Il B’nai B’rith stesso riconosce inoltre che almeno quattro dei suoi fondatori erano massoni. L’Ordine del B’nai B’rith, per libera scelta dei fondatori, era riservato ai soli ebrei. I fondatori volevano creare un Ordine che avrebbe dovuto essere il mezzo per unire gli ebrei d’America e “illuminare” così “come un faro il mondo intero”. Un mese dopo la creazione dell’Ordine, si decise che la sede sarebbe stata a New York; il locale scelto per fondare la prima Loggia di New York, non fu una sala della Sinagoga, ma il tempio massonico situato all’angolo di Oliver Street e Henry Street, proprio per mostrare la sua origine massonica. I fondatori decisero di cambiare nome all’associazione, stimando che un Ordine ebraico dovesse avere un nome ebraico. Conservarono così le iniziali B. B., ma cambiarono il nome dell’Ordine, che da Bundes-Brueder (Lega dei Fratelli) divenne “B’nai B’rith” (Figli dell’Alleanza). Il motto dell’Ordine era: “Benevolenza, Amore fraterno e Armonia”. Si scelse perciò come simbolo dell’Ordine la “menorah”, il candeliere a sette bracci, che simboleggia appunto la luce» (Fonte: Disinformazione).
Aprile 1954. – Nasce a Milano il B’naï B’rith italiano, che fa parte del distretto dell’Europa continentale raggruppante Francia, Svizzera, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Norvegia, Germania, Austria e Grecia.
Luglio 1955. – Si estende a Roma il B’naï B’rith, che ha fatto la sua comparsa a Milano nell’aprile 1954. A Roma viene fondata l’influente loggia Elia Benamozegh.
Febbraio 1958. – Viene fondata a Firenze una loggia del B’naï B’rith, di cui nel 1962 era presidente Settimio Sorani. A quella di Firenze segue la fondazione della Loggia di Livorno.
13 luglio 1990. – «Il B’naï B’rith contribuisce largamente all’adozione della legge Fabius-Gayssot che istituisce il delitto di opinione revisionista, vale a dire la proibizione di ogni ricerca storica che voglia mettere in discussione, interamente o solo in parte, il giudizio del Tribunale di Norimberga ed in particolare l’esistenza di camere a gas durante la Seconda Guerra mondiale nei paesi dell’Est. “Esso (il B’naï B’rith) si è distinto in questi ultimi anni per le azioni senza sosta contro i revisionisti ed il loro lavoro di disinformazione sulla Shoah. Il revisionismo storico è stato sempre seguito, a livello mondiale, dal B’naï B’rith e dall’A.D.L. Per esempio, Abraham Foxman, direttore dell'A.D.L., si era preoccupato di spedire dagli Stati Uniti una lettera di protesta al Rettore dell’Università di Nantes ed al ministro dell’Educazione, Alain Devaquet, per chiedere che fosse tolto il titolo di dottore allo storico Henri Roques ‘che ne! suo lavoro nega lo sterminio degli ebrei per mano dei Nazisti’. La Loggia Mazeltov del B’naï B’rith di Parigi domandava ugualmente ‘con estrema fermezza’ la condanna di questa tesi, e l’Unione Francese delle Associazioni del B’naï B’rith (U.E.A.B.B.) partecipava alla manifestazione di protesta organizzata davanti al Memorial del martire ebreo ignoto a Parigi. Nel settembre 1987 il B’naï B’rith, soddisfatto di vedere ‘la classe politica francese ed europea’ condannare quello che definiva ‘le dichiarazioni calunniose di Le Pen sulla Shoah’ chiedeva la promulgazione di una legge speciale che condannasse ogni ricerca storica critica indipendente su certi episodi ed avvenimenti della Seconda Guerra mondiale, in particolare sulle camere a gas: ‘Noi invitiamo il nostro governo a presentare all’Assemblea Nazionale una legge che preveda la condanna di ogni pubblicazione e di ogni discorso discriminatorio di carattere razzista o antisemita. Questa legge comporterà in specie una severa condanna di ogni negazione dello sterminio del popolo ebraico o la banalizzazione della storia di quell’epoca‘. Il B’naï B’rith sarebbe stato esaudito qualche mese dopo grazie al duo Fabius-Gayssot a alla sua legge Faurissonia» (Ratier, p. 295).
24 ottobre 1993. – «Giornata mondiale del B’naï B’rith, in occasione dei suoi 150 anni. Gran cena di gala a washington sotto l’alto patrocinio di François Mitterand (e di Bill Clinton, Richard von Weizaecker, Helmut Kohl ecc.). In tale occasione Simone Veil, malgrado le sue responsabilità pubbliche, essendo allora Ministro di Stato per gli affari sociali, la sanità e la città, effettuò il viaggio per essere decorata con la medaglia d’oro del B’naï B’rith» (Ratier, 264). Sottraendo 150 a 1993 viene fuori l’anno 1843, dunque ufficialmente riconosciuto come anno di fondazione della Massoneria ebraica. I “falsi” Protocolli di Sion sono degli inizi del Novecento. Credo che il loro contenuti principalmente censurato sia l’esistenza di una lobby, di Savi, di Anziani, il cui scopo è il dominio ovvero l’egemonia sul mondo intero. Se si associa il B’naï B’rith ai Savi del contestato pamplet non credo si possa escludere una certa verosimiglianza, lasciando aperte tutte le questioni filologiche che ci restano ancora da indagare.

Il B’naï B’rith: Storia, misteri, personaggi, cronache.

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Storia - Cronologia - Dizionario -

La mia prima fonte sull’argomento è il volume di Emmanuel Ratier, Misteri e segreti del B’naï B’rith, apparsa in edizione francese nel 1993 e tradotta in italiano a cura del Centro Librario Sodalitium nel 1995 con una seconda edizione nel 1999. Anche soltanto a giudicare dalle date le notizie ivi apprese andrebbero aggiornate alla data odierna. Il libro poi mi è riuscito alquanto ostico. I nomi quasi tutti finora ignoti e soprattutto difficili da ricordare. Il tutto parrebbe una curiosità sulla quale non vale sprecare del tempo. Se però si collegano strane ed assurde leggi che attentano alle nostre libertà civili ed alle ragioni o cause per le quali sono state prodotte, allora sembrano convincenti e illuminanti le relazioni ed i collegamenti ascrivibile ad una vera e propria associazione segreta come il B’naï B’rith. Esiste un testo famigerato, noto più per la sua asserità falsità che non per il suo contenuto: I protocolli dei Savi di Sion. Non intendo qui entrare nel merito di questo libro, ma la mia curiosità mi porta a chiedermi ed indagare in cosa consista l’asserità falsità. Non mi riesce difficile credere che sia stato opera di un qualche agente della polizia zarista, come ho letto da qualche parte. Non mi soffermo oltre, ma la mia associazione di idee va ai personaggi del B’naï B’rith, che preesistevano all’anno in cui i falsi Protocolli furono redatti ed editi. Mi chiedo se in fondo il redattore dei Protocolli non abbia inteso all’inizio del secolo XX scrivere un libro sul B’naï B’rith, così come Emmanuel Ratier lo ha scritto alla fine dello stesso secolo. Noi qui non intendiamo qui accingerci a riscrivere lo stesso libro nel primo decennio del XXI secolo, ma servendoci dell’immensa biblioteca e fonte di notizie che è internet tenere memoria dei nomi, dei luoghi e degli eventi citati dai menzionati autori, aggiornandoli ove possibile e sempre e soltanto con lo scopo pratico di vigilare sulle nostre libertà, intendo dire sulle libertà di noi poveri goym. Mi chiedo quale certezza dei nostri diritti possiamo avere se uno di questi personaggi entra nei ranghi della magistratura e ci tocca essere giudicati proprio da costoro. La ricerca verrà portata avanti in margine a molte altre cose e sarà soprattutto una mnemotecnica per registrare, ricordare e trovare nozioni, nomi ed eventi già noti e in svolgimento. Quindi, questo e altri post saranno curati e aggiornati solo in modo saltuario. In pratica, riscriveremo lo stesso libro o gli stessi libri in modo da capirci qualcosa in un linguaggio tutto nostro.

Sommario: 1. Chi è Emmanuel Ratier. –

1. Chi è Emmanuel Ratier. – Apprendiamo da Wikipedia francese che è nato nel 1957 ed è vivente. Non intendiamo ricopiare qui le notizie che possono leggersi in Wikipedia o altrove, ma se mai integrarle con nostri commenti. Pare ovvio che con il suo libro di sia guadagnata la patente di antisemita. Come poteva essere diversamente? Da osservare che in Francia vive e risiede una comunità ebraica di oltre 400.000 persone, cioè dieci volte di più di quanti ebrei vi siano in Italia. Difficile immaginare che non sia riconducibile al mondo ebraico francese la legge Fabius-Gayssot, un’autentica vergogna che affossa la civiltà giuridica nata proprio dalla rivoluzione francese e che nei principi di libertà di pensiero e di espressione aveva i suoi cardini. Che un libro come quello di Ratier – che francamente a noi riesce farraginoso – dovesse apparire proprio in Francia, mi sembra cosa ovvia.

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(segue)