Q. sionista / ebraica / Succ.
Sommario: I. Giulio Morosini. – II. J. A. Eisenmenger. – III. Paolo Sebastiano Medici. – IV.
Nella ricerca al quale diamo avvio è di fondamentale importanza la determinazione dell’oggetto oltre che il metodo da adottare e le fonti su cui basarsi. Sappiamo che molte cose ci diverranno più chiare in corso d’opera. Per adesso, con riserva di ulteriore discussione, ove necessaria, ci sembra essenziale una triplice distinzione in una Questione che è spesso rappresentato come unitaria nelle storie dell’antisemitismo seguite a quella di Bernard Lazare (1865-1903). La Questione sionista che inizia nel 1882 con i primi insediamenti di coloni in Palestina è per noi cosa diversa dalla “Questione giudaica” che si forma nel tempo, soprattutto in opposizione al cristianesimo che dal giudaismo nasce, ma assorbendo sincretisticamente molti elementi dalle religioni del mondo ellenistico. Si tratta qui di una questione prettamente teologica cui si associano momenti sociologici derivanti dalle funzioni sociali ed economiche che gli “ebrei”, da sempre chiusi in un loro mondo settario, via via assumono nelle società in cui convivono, senza farne mai interamente parte, a quel che almeno a prima vista sembra. Fu proprio Bernard Lazare a dare questa indicazione storiografica, chiedendosi se le ragioni della ostilità che in ogni epoca e in ogni luogo gli ebrei incontravano non dovessero ricercarsi in loro peculiarità piuttosto che in una impossibile concertazione degli altri. Essendo piuttosto difficile l’individuazione delle fonti di una siffatta ricerca, daremo la preferenza a due autori che della materia si sono occupati, Giulio Morosini (1612-1687), la cui opera, “Via della fede svelata agli ebrei” è del 1683 precede di circa un ventennio quella di Johan Andreas Eisenmenger (1654-1704), Entdecktes Judenthum, che uscì a Francoforte nel 1700, anche se subito sequestrato per l’intervento degli “ebrei di corte” e divenne disponibili alle pubblica lettura solo verso la fine del secolo XVIII. Entrambi i testi sono ora disponibili in rete. Noi ne faremo una riedizione, trascrivendo in lettere alfabetiche le immagini digitalizzate in formato pdf e corredandole con grafica ed apparati che potranno essere in ogni momento rimossi e sostituiti. Questi testi saranno la base per ulteriori ricerche, cercando di ampliare quanto più possibile lo spettro delle fonti utilizzate, che saranno accompagnate da un nostro commento critico. Va poi distinta ancora dalla Questione giudaica quello che noi delimitiamo come Questione ebraica e che giustifica in senso proprio la nozione di “antisemitismo”, che per noi si pone dopo il 1789 e non prima, dove ci sembra si debba invece parlare di questione giudaica, caratterizzata come detto. L’equiparazione dei diritti concessa agli ebrei dal 1789 in poi pone il problema dell’assimilazione, che per un verso è osteggiato dalle comunità ebraiche che non vogliono perdere i loro “fedeli”, prima tenuti insieme da una rigida disciplina, riconosciuta anche agli stati; e per altri versi suscita diffidenza negli altri cittadini, che dubitano della fedeltà degli “assimilati” ed ancor più di quelli non assimilati. Del tutto distinta dalla questione “giudaica” e da quella “ebraica” è quella “sionista”, anche se le tre “questioni” possono avere momenti di congiunzione, che nella ricerca stessa saranno di volta in volta enucleati.
Nella ricerca al quale diamo avvio è di fondamentale importanza la determinazione dell’oggetto oltre che il metodo da adottare e le fonti su cui basarsi. Sappiamo che molte cose ci diverranno più chiare in corso d’opera. Per adesso, con riserva di ulteriore discussione, ove necessaria, ci sembra essenziale una triplice distinzione in una Questione che è spesso rappresentato come unitaria nelle storie dell’antisemitismo seguite a quella di Bernard Lazare (1865-1903). La Questione sionista che inizia nel 1882 con i primi insediamenti di coloni in Palestina è per noi cosa diversa dalla “Questione giudaica” che si forma nel tempo, soprattutto in opposizione al cristianesimo che dal giudaismo nasce, ma assorbendo sincretisticamente molti elementi dalle religioni del mondo ellenistico. Si tratta qui di una questione prettamente teologica cui si associano momenti sociologici derivanti dalle funzioni sociali ed economiche che gli “ebrei”, da sempre chiusi in un loro mondo settario, via via assumono nelle società in cui convivono, senza farne mai interamente parte, a quel che almeno a prima vista sembra. Fu proprio Bernard Lazare a dare questa indicazione storiografica, chiedendosi se le ragioni della ostilità che in ogni epoca e in ogni luogo gli ebrei incontravano non dovessero ricercarsi in loro peculiarità piuttosto che in una impossibile concertazione degli altri. Essendo piuttosto difficile l’individuazione delle fonti di una siffatta ricerca, daremo la preferenza a due autori che della materia si sono occupati, Giulio Morosini (1612-1687), la cui opera, “Via della fede svelata agli ebrei” è del 1683 precede di circa un ventennio quella di Johan Andreas Eisenmenger (1654-1704), Entdecktes Judenthum, che uscì a Francoforte nel 1700, anche se subito sequestrato per l’intervento degli “ebrei di corte” e divenne disponibili alle pubblica lettura solo verso la fine del secolo XVIII. Entrambi i testi sono ora disponibili in rete. Noi ne faremo una riedizione, trascrivendo in lettere alfabetiche le immagini digitalizzate in formato pdf e corredandole con grafica ed apparati che potranno essere in ogni momento rimossi e sostituiti. Questi testi saranno la base per ulteriori ricerche, cercando di ampliare quanto più possibile lo spettro delle fonti utilizzate, che saranno accompagnate da un nostro commento critico. Va poi distinta ancora dalla Questione giudaica quello che noi delimitiamo come Questione ebraica e che giustifica in senso proprio la nozione di “antisemitismo”, che per noi si pone dopo il 1789 e non prima, dove ci sembra si debba invece parlare di questione giudaica, caratterizzata come detto. L’equiparazione dei diritti concessa agli ebrei dal 1789 in poi pone il problema dell’assimilazione, che per un verso è osteggiato dalle comunità ebraiche che non vogliono perdere i loro “fedeli”, prima tenuti insieme da una rigida disciplina, riconosciuta anche agli stati; e per altri versi suscita diffidenza negli altri cittadini, che dubitano della fedeltà degli “assimilati” ed ancor più di quelli non assimilati. Del tutto distinta dalla questione “giudaica” e da quella “ebraica” è quella “sionista”, anche se le tre “questioni” possono avere momenti di congiunzione, che nella ricerca stessa saranno di volta in volta enucleati.
I.
Giulio Morosini
(Roma, 1683)
Capitoli: 1°: Frontespizio. – 2°: Dedica. – 3°: Al cortese Lettore cristiano. – 4°: Ai dispersi Figliuoli d’Israele della presente Cattività. – 5°: Indice De’ Capitoli delle Tre Parti. – 6°: Approbatio. –
Cap. 7°: Prologo della Parte Prima. –
Cap. 8°: De Precetti della Legge di Mosè e lor divisione, che oggidì si devono osservare. –
Cap. 9°: Della legge nuova, che il Messia doveva dare migliore e più perfetta di quella di Mosè, la quale doveva terminare. Si vedrà la venuta del Messia Figliuol di Dio vero, e vero Huomo, il quale fu Giesù Christo, che per mezzo della sua Santa Passione doveva perdonar tutti i peccati del genere humano. –
Cap. 10°:Via della Fede mostrata a’ gli Ebrei - Pt. 1ª Cap. III: Della nascita del Messia in Betlem della Tribù di Giuda; e della Verginità della sua Santissima Madre Maria. –
Cap. 11°:
Cap. 12°:
Cap. 13°:
Cap. 14°:
Cap. 15°:
Cap. 16°:
Cap. 17°:
Cap. 18°:
Cap. 19°:
Cap. 20°:
Cap. 8°: De Precetti della Legge di Mosè e lor divisione, che oggidì si devono osservare. –
Cap. 9°: Della legge nuova, che il Messia doveva dare migliore e più perfetta di quella di Mosè, la quale doveva terminare. Si vedrà la venuta del Messia Figliuol di Dio vero, e vero Huomo, il quale fu Giesù Christo, che per mezzo della sua Santa Passione doveva perdonar tutti i peccati del genere humano. –
Cap. 10°:Via della Fede mostrata a’ gli Ebrei - Pt. 1ª Cap. III: Della nascita del Messia in Betlem della Tribù di Giuda; e della Verginità della sua Santissima Madre Maria. –
Cap. 11°:
Cap. 12°:
Cap. 13°:
Cap. 14°:
Cap. 15°:
Cap. 16°:
Cap. 17°:
Cap. 18°:
Cap. 19°:
Cap. 20°:
II.
Johann Andreä Eisenmenger
Entdecktes Judenthum
(Francoforte, 1700)
III.
Paolo Sebastiano Medici
Riti e costumi degli Ebrei confutati
(1736)
Johann Andreä Eisenmenger
Entdecktes Judenthum
(Francoforte, 1700)
Cap. 1°: Frontespizio. -
III.
Paolo Sebastiano Medici
Riti e costumi degli Ebrei confutati
(1736)
Cap. 1°: Frontespizio. –
IV.
Nessun commento:
Posta un commento