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1°) Dal volume citato, “Giudaismo svelato”, coordinato da Gian Pio Mattogno, riprendiamo le seguenti notizie sulla “Struttura” dell’opera di Eisenmenger, tralasciando dettagli qui non necessari, che però si ritrovano nel cap. IV, pp. 75-82 :
Il progetto editoriale cui ci accingiamo è molto probabilmente destinato a rimanere incompiuto per la vastità dell’impresa. Esso rientra nel piano di studio già enunciato nell’editing dell’opera di Giulio Morosini, apparsa in Roma nel 1683. Sia il testo di Morosini che il presente di Eisenmenger rientrano nella “Questione giudaica”, come da noi definita. Entrambi sono disponibili in rete nell’originale digitalizzato e pertanto non si spiegherebbe un notevole dispendio di lavoro per un diverso editing. Ma intanto noi stesso riusciamo ciò facendo ad avere una migliore intelligenza del testo. E certamente sarà maggiore la fruibilità dell’opera trascrivendo il testo tedesco dal gotico settecentesco ai moderni caratteri latini, accompagnato da una traduzione italiana o in altre lingue, ponendo i testi a fronte. Sul “Giudaismo svelato” esiste in lingua italiana un lavoro introduttivo ed antologico, coordinato da Gian Pio Mattogno, al quale attingeremo largamente. L’opera di Johann Andrea Eisenmenger usciva a Francoforte nel 1700, ma fu subito sequestrata al suo apparire. Solo dopo molti anni il testo è divenuto accessibile alla pubblica conoscenza. Valgono in quanto compatibili gli stessi criteri che vengono seguiti per l’opera di Morosini e fra le due verranno stabiliti tutti i raffronti che verranno individuati, essendo distanti le due opere l’una dall’altra da soli 17 anni.
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Des ben 40. Jahr von der Judenschafft mit Arrest bestrcikt gewesene,
nunmehro aber
Durch Autorität eines hohen ReichsVicariats
relaxirte
Joahann Andreä Eisenmengers,
Professoris der Orientalischen Sprachen
bey der Universität Heidelberg,
Entdecktes Judenthum,
oder:
Gründlicher und wahrhafter Bericht,
Welchergestalt die verstockte Juden
die hochheilige Dreyeinigkeit, Gott Vater, Sohn und Heiligen Geist,
erschrecklicher Weise lästern und verunehren, die heil. Mutter Christi verschmähen,
das Neue Testament, die Evangelisten und Aposteln, die christliche Religion spöttlich durchziehen, und die gantze Christenheit auf das äusserste verachten und verfluchen;
Dabey noch viele andere, bishero unter den Christen entweder gar nicht,
oder nur
zum Theil bekant-gewesene Dinge
und
grosse Irrthüme der jüdischen Religion und Theologie,
wie auch
viel lächerliche und kurtzweilige Fabeln und andere ungereimte Sachen
an den Tag kommen;
Alles aus ihren eigenen, und zwar sehr vielen, mit grosser Mühe und unverdrossenem Fleiß
durchlesenen Büchern, mit Anziehung der hebraischen Worte, und deren treuen Ubersetzung
Und
In Zweyen Theilen
verfasset,
Deren jeder seine behorige allemal von einer gewissen Materie ausführlich handelnde Kapiteln enthält,
Allen Christen zur treuerzigen Nachricht, verfertiget,
Und
Mit vollkommenen Registern versehen.
Gedruckt im Jahr nach Christi Geburt 1700
Commentario e Annotazioni
1°) Dal volume citato, “Giudaismo svelato”, coordinato da Gian Pio Mattogno, riprendiamo le seguenti notizie sulla “Struttura” dell’opera di Eisenmenger, tralasciando dettagli qui non necessari, che però si ritrovano nel cap. IV, pp. 75-82 :
«L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1700 a Francoforte. Essa è costituita due grandi volumi in quarto che comprendono complessivamente più di 2100 pagine. Dopo la confisca, decretata dal Kaiser Leopoldo I d’Austria in seguito alle suppliche dei grandi finanzieri Hofjuden Samson Wertheimer, Samuel Oppenheimer e Leffmann Behrends, l’opera fu ristampata a Könisberg nel 1711. Successivamente l’opera, abbreviata ed espurgata, fu tradotta in inglese e pubblicata a Londra nel 1732-1735 dal reverendo John Peter Stehelin, membro della Royal Society, con titolo: The Tradition of the Jews, or The Doctrines and Expositions Contained in the Talmud and Other Rabbinical Writings. Questa edizione fu utilizzata da Sir Richard Burton. per la sua opera The Jews, the Gypsy and El Islam. Elia Liborius Roblik, sacerdote e decano rurale a Gross-Meseritch in Moravia, scrisse un trattato in due tomi dal titolo Jüdische Augen-Gläser (Brunn, 1741): nel primo tomo analizzava gli insegnamenti erronei dell’ebraismo, nel secondo, grazie alle citazioni talmudiche, rilevava che il giudaismo dell’epoca era una fede falsa e blasfema. La maggior parte dei passi talmudici menzionati nell’opera di Roblik provengono, com’egli afferma, dall’opera di Eisenmenger, ma anche da quelle di Antonino Margaritha.»Il capitolo V contiene anche l’elencazione dei capitoli dell’opera di Eisemenger con tra traduzione in italiano, di cui ci serviamo nella intitolazione di ogni singolo post, dando prima il titolo italiano e di seguito in titolo originale.
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