Mi ha sempre affascinato il tema della caduta dell’Impero Romano, per il quale nutrivo la massima ammirazione. Il mondo antico unito sotto un solo Impero di pace e di sicurezza. Le ragioni del suo crollo hanno sempre suggestionato la mia mente. Approfitto adesso di un libro recente che affronta di nuovo l’argomento per studiare io stesso l’argomento con schemi, appunti, tavole cronologiche e quanto altro disponibile in Rete. Il libro cui faccio riferimento è di Peter Heather, con titolo italiano: La caduta dell’Impero Romano. Una nuova storia. Tradotto dall’inglese l’edizione originale è del 2005 e la sua traduzione presso Garzanti del 2006. Dunque dovrebbe essere un libro aggiornato sulle più recenti ricerche. Un primo dato di riflessione:
nel 357 l’Impero era ancora intatto: i 12.000 soldati romani dell’Imperatore Giuliano detto l’Apostata, perché aveva restaurato il culto degli antichi dèi, sconfiggevano un esercito di 30.000 alamanni nella battaglia di Strasburgo. Ma soltanto una generazione più tardi l’ordine romano veniva scosso dalle fondamenta e le armate dell’impero, come scrisse un contemporaneo, “svanirono come ombre”. Nel 376 sulle rive del Danubio, frontiera dell’Impero, arrivò un grosso gruppo di profughi in cerca d’asilo. Caso assolutamente eccezionale nella politica estera di Roma, a quei profughi fu permesso di entrare senza che fossero stati sconfitti.Cosa successe fra il 357 e il 376? Cercheremo di scoprirlo.
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