mercoledì, aprile 11, 2018

Gerhard Rohlfs: grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti. - Homepage.

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Testo online in I.A.C.O.S.
Gerhard Rohlfs
GRAMMATICA STORICA DELLA LINGUA ITALIANA E DEI SUOI DIALETTI
Tratto da Internet Archive
Collection Open Source.
Vol. I: Fonetica.
Vol. II: Morfologia.
Vol. III: Sintassi e formazione delle parole.
Torino 1969.


INDICE SOMMARIO
1° Volume: Fonetica.
Prefazione dell’Autore all'edizione italiana. - Prefazione. - Elenco delle fonti del primo volume. - Elenco delle abbreviazioni del primo volume. - Trascrizione fonetica.

Parte prima: Vocalismo.

Generalità
§§
1. II sistema vocalico del latino volgare.
2. Vocalismo arcaico in una zona dell’Italia meridionale (Lucania-Calabria).
3. La situazione in Corsica.
4. Il sistema vocalico siciliano e dell’Italia meridionale.
5. Alterazione spontanea, metafonia e dittongazione.
6. Estensione della metafonia da i e da u.
7. Diversi effetti della -i e della -u finali.
8. Il comportamento dei propatossitoni.
9. Il trattamento delle vocali ossitone.
10. Posizione libera e posizione chiusa.
11. Vocalismo labile.
12. Mutazione fonetica e accento sintattico della frase.

Vocali toniche
La vocale a

13. Sviluppo di a nella lingua nazionale.
14. Casi particolari.
15. Sviluppo di a unita ad una palatale seguente (ai).
16. Contatto di a con u.
17. Velarizzazione davanti a l complicata.
18. Altri casi di velarizzazione (passaggio di a ad o).
19. Passaggio di a > e in sillaba libera (sviluppo spontaneo).
20. Metafonia di a per influsso di i nell’Italia settentrionale.
21. Metafonia di a per influsso di i nell’Italia meridionale.
22. Metafonia di a da i e da u nell’Italia meridionale.
23. Sviluppo di a davanti a una nasale.
24. Palatalizzazione di a davanti ad l ed r più consonante.
25. Palatalizzazione provocata da una precedente palatale.
26. Passaggio di a ad e in posizione chiusa
27. Lo sviluppo di aqua e aquila.

Le vocali i e a

28. Sviluppo di ī nella lingua nazionale.
29. Mutazione spontanea di ī in e.
30. Mutazione di ī in e in particolari circostanze.
31. Dittongazione di ī.
32. Passaggio di ī ad ö, ü.
33. Particolari casi dialettali dello sviluppo di ī.
34. Sviluppo di ū nella lingua nazionale.
35. Passaggio di ū ad ü.
36. Passaggio di ū  ad ö e ad i.
37. Passaggio spontaneo di ū ad o.
38. Passaggio condizionato di ū  ad o.
39. Dittongazione di ū.
40. Particolari casi dialettali dello sviluppo di ū.

I gruppi au, ae, oe, eu, ie e il suono y.

41. Sviluppo di au nella lingua nazionale.
42. Sviluppo di au in Italia settentrionale.
43. Sviluppo di au nell’Italia meridionale.
44. Il risultato di ae ed oe, e quello di eu ed ie.
45. Sviluppo di y.

e lungo (è, i)

70 46. Il risultato normale di e in Toscana

71 47. e aperta invece dì e nelle voci dotte

71 48. Altre anomalie (f invece di e) nei dialetti toscani

72 49. Comportamento di e nel dialetto toscano davanti a consonante

palatale

73 50. Altri casi della ( toscana invece di e
75 51. ie invece di e in Toscana.



Indice ix



p. 76 52. Dittongazione di e in et nell'estrema zona nord-occidentale della
Toscana

^ 76 53- Metafonia di e nell'Italia settentrionale

, 78 54. Labializzazione di e
pi 78 55- Dittongazione di e nell'Italia settentrionale

? 80 56. Sviluppo di e in / nell'Italia settentrionale

, gì 57- Trattamento di e in posizione chiusa nell'Italia settentrionale

82 58. Passaggio di e ad / nell'estremo Mezzogiorno

82 59. Confusione di è con è in una zona arcaica dell'Italia meridionale

83 60. Conservazione di e in sillaba libera nell'Italia meridionale

83 61. Metafonia di e in ì nell'Italia meridionale

84 62. Ulteriore sviluppo di e nell'Italia meridionale

85 63. Sviluppo di e in e in sillaba chiusa nell'Italia meridionale

86 64. Irregolarità e perturbazioni nello sviluppo di S in Italia meri-

dionale

87 65. La situazione fonetica in Corsica

0 lungo (0, «")

88 66. Il risultato normale di 0 in Toscana

88 67. p aperta (invece di o) in parole dotte

89 68. Altre anomalie (p invece di p).

90 69. Presenza eccezionale di p (invece di p)nel toscano in sillaba chiusa

91 70. Comportamento di 0 nel toscano davanti a consonante palatale
gr 71. Altri casi di « toscana invece di p

93 72. Dittongazione di o in ou nella zona marginale nord-occidentale
della Toscana /

- 93 73. Passaggio di p ad ou e ad u nell'Italia settentrionale

_ 94 74. Metafonia di p > u in Italia settentrionale

95 75. Comportamento di p in posizione chiusa nell'Italia settentrionale

96 76. Passaggio di p ad u nell'estremo Mezzogiorno

97 77. Coincidenza di 0 con ó in una zona arcaica dell'Italia meridionale

97 78. Conservazione di o in sillaba libera nell'Italia meridionale

98 79. Metafonia àio tu nell'Italia meridionale

99 80. Ulteriore sviluppo di o nell'Italia meridionale

99 8r. Sviluppo di p in sillaba chiusa nell'Italia meridionale

100 82. Anomalie e perturbazioni nello sviluppo di p in Italia meridionale

101 83. La situazione fonetica in Corsica

e breve (é)

ro2 84. Dittongazione di e in Toscana

103 85. Conservazione di e in sillaba libera in Toscana

ro8 86. Estensione irregolare del dittongo toscano (ie)



x Indice

p. 109 87. Sviluppo di £ in e nei dialetti toscani popolari

no 88. Trattamento di f in Toscana in particolari condizioni

112 89. Trattamento di f in posizione chiusa nell'Italia centrale

112 90. Sviluppo di $ in Liguria

113 91. Sviluppo di f in Piemonte

ir4 92. Lo sviluppo di f nel dialetto lombardo

- 116 93. Lo sviluppo di f nei dialetti emiliani e romagnoli

- 117 94. Sviluppo di e nei dialetti veneti

j 20 95. Sviluppo di e nelle colonie gallo-italiane dell'Italia meridionale ,

- 121 96. Le cause della dittongazione nell'Italia settentrionale (ricapitola-

zione critica)

- r23 97. Sviluppo di f in posizione chiusa nell'Italia settentrionale
■ 123 98. Sviluppo di f davanti a nasale nell'Italia settentrionale

124 99. Sviluppo di £ in iato davanti ad « nell'Italia settentrionale

124 100. Conservazione di f nell'Italia meridionale

126 101. Dittongazione condizionata di f nell'Italia meridionale

128 102. Dittongazione incondizionata in Italia meridionale

129 103. Sviluppo di e non metafonizzata nell'Italia meridionale

131 104. Casi particolari dello sviluppo di g nell'Italia meridionale

132 105. La situazione in Corsica

o breve (o)

133 106. Dittongazione di g in uo nella lingua nazionale

133 107. Conservazione di p in sillaba libera nella lingua nazionale e in
toscano

135 108. Estensione irregolare del dittongo uo nella lingua letteraria

136 109. Sviluppo di q in o nei dialetti popolari toscani

138 no. Trattamento di p in Toscana in particolari condizioni (ed altre ir-

regolarità)

139 in. Sviluppo di p in Liguria

140 112. Sviluppo di g in Piemonte

142 113. Lo sviluppo di p nei dialetti lombardi

143 114. Lo sviluppo di g nei parlari emiliani e romagnoli
145 115. Lo sviluppo di g nei parlari veneti

147 116. Sviluppo di p nelle colonie gallo-italiane dell'Italia meridionale

148 117. Le cause della dittongazione nell'Italia settentrionale (ricapitola-

zione critica)

150 118. Lo sviluppo di p in sillaba chiusa in Italia settentrionale

151 119. Lo sviluppo di g davanti a nasale nell'Italia settentrionale

151 120. Lo sviluppo di p in iato davanti ad « nell'Italia settentrionale

152 I2i. Casi particolari dello sviluppo in Italia settentrionale
152 122. Conservazione di g nell'Italia meridionale



Indice xi



, 153 123. Dittongazione condizionata di p nel Mezzogiorno

155 124. Dittongazione incondizionata nell'Italia meridionale

ijj 125. Sviluppo di g non metafonizzata in Italia meridionale

!j6 r26. Casi particolari dello sviluppo di g in Italia meridionale

159 127. La situazione in Corsica

Vocali atone

160 128. Generalità

161 129. a protonica della sillaba iniziale

162 130. e ed i protoniche della sillaba iniziale
itìj 131. 0 protonìca della sillaba iniziale

167 132. k protonica della sìllaba iniziale

167 133- ai protonico

168 134. nu ed eu protonici

169 135. Labializzazione di una vocale protonica
169 136. io ed ea protonici

169 137. Caduta delle vocali atone in posizione protonica

171 138. Caduta della vocale mediana nei proparossitoni

173 139. Conservazione della vocale mediana nei proparossitoni

175 140. Vocale atona tra accento principale e accento secondario

176 141. a come vocale atona nella sillaba finale

178 142. Le vocali e ed / atone di sillaba finale in Italia centrale

180 143. e ed / atone della sillaba finale in Italia settentrionale

183 144. e ed / atone della sillaba finale nell'Italia meridionale

185 145. o ed » atone della sillaba finale in Italia centrale

186 14Ó. o ed a atone della sillaba finale in Italia settentrionale

187 147. 0 ed « atone della sillaba finale in Italia meridionale

188 148. La sillaba finale dei proparossitoni

Parte seconda Consonantismo

Le consonanti in posizione iniziale

193 149. Consonanti in posizione iniziale (Generalità)

194 150. b iniziale

197 151. c iniziale davanti ad a, o, u.

200 152. c iniziale davanti a vocali palatali

203 153. d iniziale

206 154. / iniziale

207 155. g iniziale davanti ad a, 0, u

209 156. g iniziale davanti a vocali palatali

212 157. h iniziale



XII



Indice



. 212


158.


; iniziale


2XO


159.


1 iniziale


2 IH


IOO,


m iniziale


219


IDI.


n iniziale


220


102,


p iniziale


220


163.


iniziale


22 3


104'


r iniziale


224


165.


5 iniziale


22

,1:1;


t nuziale


227


I67.


& nuziale


230


I68.


w iniziale


231


169.


z iniziale


233


170.


1 \f 1 Irtl'fl'lld
tfj \J,} llJIZldlC


233


171.


# iniziale




172.


(40 iniziale






Il rafforzamento delle consonanti iniziali


T J C






236


174.


Nelle altre parti dell'Italia centrale e in Corsica


237


17;.


Nell'Italia meridionale






Gruppi consonantici in posizione iniziale


239


176.


/-. . ■ . . - . .....

Gruppi consonantici in posizione iniziale (general


24 r


*77-


et 1IJ1Z1H1C


242




bt iniziale


2 43




ci iniziale


2 45


I0U 1 .


lt iniziale




2 Oi .


t9V A ft*t Irti -Ti fili

C fi" Hl'U'iail


240


T J? T 4


ut iniziale


2 47


i.O£.


/ir ini'rriilD

ui miniale


2 47


133.


x7 /* C jr Llll^imi


249


T R A

104*


ni
gt nuziale


251


105.


rif miti di a
HJIZ1H1C


252


r Q£
IOO.


p/ e pf iniziali


2 55




Vocale prostetica davanti ad s più consonante


2 57


1-38


Passaggio di f a i nei gruppi formati con s


259


1 0 V-


Snn/iri7?Q7ifMl1 sii C" flBI nmt^m rr\pm /ita /^/Ari f

■jui wji izza Giulie uj j uei gruppi i urina ti Lun j


260


190.


5C, sci, stl, si, spi iniziali


262


191.


sf, sp e sv iniziali


263


192.


sr e si iniziali


2Ó3


193.


tr e ti iniziali



Indice xin



Le consonanti in posizione intervocalica





* yf


k intervocalica nella lingua nazionale






k intervocalica (davanti ad a, 0, u) in Toscana


266


196.


Cause dell'aspirazione in Toscana




IQ7.


k intervocalica nell'Italia settentrionale


2 70


198.


k intervocalica nell'Italia meridionale


271




-t- intervocalica nella lingua letteraria


27 r


200.


-t- intervocalica in Toscana


271


20 r.


intervocalica nell'Italia settentrionale


*7d.


202.


intervocalica nelle colonie gallo-italiane dell'Italia meridionale


27*


201.


Le desinenze -oto, -ito, -ufo, nell'Italia settentrionale


276


204.


intervocalica nell'Italia meridionale


277


205.


-p- intervocalica nella lingua nazionale




20t>.


*l tTìt&TXTCìCalirìt ITI TV^t*ATlfl
-p- 111LC1 VULallld ili AUoLaim


278


207.


-p- intervocalica nell'Italia settentrionale


279


208.


-p- intervocalica nell Italia meridionale


280


209.


-k-, -p- e -t- intervocaliche nella rimanente Italia centrale


28l


2ro.


-s- intervocalica in loscana


284


211.


-s- intervocalica nelle altre regioni


286


212.


Ricapitolazione critica dello sviluppo dei suoni intervocalici -k-,

-fi. - f- -f- in Tncr3Ti3




"> T 1
213.


w £>_ « n t pruncfl 1 1 est davanti a vfw^iilp niiliitfllp npirTtniiìi r^nfrulp p mp-


ridionale


20O


214.


-k- intervocalica davanti a vocale palatale nell'Italia settentrionale


20I


2IJ.


-b- e -v- intervocaliche




216.


-d- intervocalica


2Q7


217.


-g- intervocalica davanti &o,u,a


299


2r8.


-g- intervocalica davanti a vocali palatali


302


219.


intervocalica


304


220.


-/- intervocalica


305


221.


intervocalica in Italia centrale e settentrionale


308


221-a. -J- intervocalica nell'Italia meridionale


3ro


222.


-m- intervocalica


311


223.


-«- intervocalica


313


224.


-r- intervocalica


3H


225.


-x- intervocalica


317


226.


-Z- intervocalica


318


226-a.


9 e x intervocaliche


318


227.


Il trattamento dei proparossitoni



xiv Indice

Le consonanti geminate

p. 320 228. Formazione di nuove consonanti geminate

321 229. Conservazione e degeminazione delle consonanti geminate

324 230. Allungamento compensativo in luogo della lunghezza vocalica

324 231. La geminata ce

325 232. La geminatati

326 233. Palatalizzazione di il

328 234. Sviluppo di // in suoni cacuminali

333 z 35- Rotacismo di II

334 236. La geminata mm
334 237. La geminata nn

336 238. La geminata ir

337 2 39' ^ a geminata ss

Gruppi consonantici all'interno della parola

338 240. Assimilazione alle consonanti seguenti

340 241. Assimilazione alle consonanti precedenti

341 242. Assimilazioni parziali

341 243. Conservazione, velarizzazione, rotacismo o caduta della / precon-
sonantica

344 244. Palatalizzazione di / preconsonantica

346 245. Nasalizzazione di / preconsonantica

347 246. Sonorizzazione provocata da / preconsonantica

348 247. Il nesso bl in posizione interna

3J2 249. Il nesso fi in posizione interna

353 250. Il nesso gl in posizione interna

355 251. I nessi ni e ri in posizione mediana

355 252. Il nesso pi in posizione mediana

356 253. Il nesso ni in posizione mediana

359 254. Il nesso mb (nv) in posizione mediana

361 255. I nessi ng e ngu in posizione mediana

362 256. Il nesso ng davanti a vocale palatale

363 257. Nasale pili consonante sorda

365 258. I nessi et e jd in posizione mediana

368 259. I nessi gn e gm in posizione mediana

369 260. I gruppi cr, tr, pr
371 261. I gruppi dr, gr, br

373 262. I nessi iv, rv, Ib, rb in posizione mediana

375 263. II nesso r più consonante in posizione mediana



3'.



Indice

p. 377 264. I nessi rg e Ig davanti a vocali palatali

378 265. c postconsonantica davanti a vocali palatali

379 266. I gruppi sp, st, sk

381 267. I gruppi !s, ns, rs
}Si 268. II gruppo mn

382 269. s in posizione mediana davanti a consonante sonora

382 270. I gruppi mi, ni, Ir, nr, sr, mr, si

383 271. nzm'm posizione mediana davanti a consonante
383 272. Gruppi dì tre consonanti

Gruppi consonantici con i in iato



xv



0


273-


Generalità


386


*74-


I nessi b\ e vi


387


275-


II nesso ci


390


270.


TI npeen Ài in TnCPiJTlH
XI llC&aU lit III !Ual

392


277.


Il nesso di in Italia settentrionale


393


278.


Il nesso di in Italia meridionale


395


279.


Il nesso gl


39°


280


T| T)f*«("l lì


5?°


281.


Il nesso tkì


399


282.


Il nesso w;


400


283.


Il nesso pi


400


284.


Il nesso r{ in Toscana


401


285.


Il nesso rj fuori della Toscana


403


286.


Il nesso si in Toscana


406


287.


Il nesso si fuori della Toscana


407


288.


II nesso ssi, psi, rsì


409


289.


Il nesso fi| in Toscana


410


290.


Il nesso ti fuori della Toscana


412


291.


Il nesso ({ dopo c, l, n, p, r, t


413


292.


Il nesso st{






Gruppi consonantici con » in




293.


Consonante più a in iato


416


294.


qu intervocalica



Palatalizzazione e velarizzazione

418 295. Palatalizzazione dovuta alla vicinanza di / (ovvero a)

419 296. Palatalizzazione dovuta a / precedente

419 297. Velarizzazione dovuta a a precedente

420 298. Palatalizzazione e velarizzazione



XVI



Indice



Consonanti in posizione finale



p. 422


299.


Generalità


423


300.


oe« fanali


424


301.


d finale


425


302.


g e g fanali


425


303.


7 'E 1 "

tee finali


426


304.


l finale


427


305.


m e « finali


429


306.


p finale


429


307.


j* finale


431


308.


s finale


434


309.


£ finale



Pjrtó terza Fenomeni generali



454
455

456
456
458
458



439


310.


440


311.


442


312.


443


313.


445


314-


446


315.


447


316.


448


317-


448


318.


449


319.


450


320.


45i


321.



322
323
324
325
326
327



Spostamento dell'accento

Incontro di varie vocali

Proparossitoni e trisillabi

Spostamento di accento nelle forme verbali

Influssi greci

Spostamento di accento nei nomi propri
Spostamento di accento per motivi fonosintattici

Abbreviazioni

In denominazioni di titoli
Forme allocutorie (vocativi)
Abbreviazioni di nomi di persona
Forme vezzeggiative dei nomi di persona
Abbreviazioni di forme verbali
Abbreviazioni in altre categorie di parole

Metatesi

Metatesi di r
Metatesi di l
Il tipo fiaccola

Metatesi reciproca di due consonanti
Casi sporadici di metatesi
Metatesi di vocali



Indice

Dissimilazione



460


^28


Didimi I^ioik 1 di consonanti


461


329.


Dissimilazione di geminate


462


330.


Dissimilazione di vocali






X lif ullli liu^lUtlv


463


331.


Assimilazione di consonanti


463


332-


Assimilazione di vocali






flnmnarsa Ai suoni tiarassiti


465


333'


Epentesi di r


466


334-


hpentesi di una nasale


467


335-


e paragogica in posizione finale


468


336-


-ne {-ni) paragogko


469


337-


-dì {-de) paragogico


47i


338.


Sviluppo di vocali anaptittiche


473


339-


Suoni di transizione fra due vocali


475


340.


Suoni prostetici davanti ad iniziale vocalica


477


34*.


/-* ' r Iti ,_■ 1

Concrezione dell articolo


478


342-


Discrezione dell'articolo


483




Indice delle parole


515




Indice dei nomi geografici


519




Indice dei nomi di persona


lunedì, aprile 09, 2018

§ 0 Prefazione. - Meyer Lubke, grammatica storica della lingua italiana,

  B. HP. Home.
Testo online.
Meyer - Luebke
GRAMMATICA STORICA DELLA LINGUA ITALIANA
E DEI DIALETTI TOSCANI

Riduzione e Traduzione
di Matteo Bartoli e Giacomo Braun

Nuova edizione curata da Matteo Bartoli

Torino 1941

SEGNI DIACRITICI 




PREFAZIONE

Questa edizione invece è per buona parte un lavoro nuovo. Vi ho rifatto interamente la Introduzione (§§ 1-10) e ciò che si riferisce alle consonanti interne (§§ 111-132); le altre parti sono state emendate in diversi punti e talora notevolmente. In complesso, sono state eliminate non solo le mende più gravi, ma anche molte delle altre, sempre nei limiti concessi dalla stereotipia. 

Mi duole di non aver potuto rinnovare tutte le indicazioni critico-bibliografiche apposto ai singoli paragrafi. Ma esse erano state fatte, oltre che dal Moyer-Luebke stesso, anche dal compianto Parodi (altro maestro mio indimentica bile), e in moltissimi casi l’opinione dei due eminenti linguisti rende superflua, per un manuale di questo genere, la menzione di ricerche posteriori, più o meno concludenti.

Per ragioni editoriali ho dovuto ridurre l’Appendice bibliografica e l’Indice, che però non è scarso, perché contiene non solo le voci che sono menzionate più volte nel testo, ma anche quelle dove si è perduta o gravemente alterata l'iniziale latina. In questo modo esso può servire a due scopi: per varie esercitazioni sulle parole spesso menzionate e anche da repertorio delle voci innovate nell’iniziale. Mi è stato compilato dal dott. Vittorio D’Agostino e dal dott. Giuseppe Piccoli, e alla sagace diligenza di questi due bravi giovani, che qui ringrazio un’altra volta e molto cordialmente, devo anche la revisione delle molte cifre di rimando e la correzione di varie mende.


SEGNI DIACRITICI 

Le Voci segnate collasterisco sono supposte.

II segno ⧣ significa: disuguale.

Con £ p trascriviamo la vocale larga rispetti⧣vamente di
pèrde (=p$rde) e còrda (=cprda). Con g o, la stretta: pènna
(;= pgnna), fóndo (= fgrido ).

c indica il c di selce (= selce); g, il suono analogo sonoro
di piangere (= piangere). Invece g designa il suono iniziale di
ghermire (= germiré).
 

domenica, aprile 08, 2018

§ i. Prefazione. - Fornaciari: Grammatica Storica della Lingua Italiana, 1872.

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Testo online.
GRAMMATICA STORICA
DELLA LINGUA ITALIANA
Estratta e compendiata
dalla Grammatica Romana di Federico Diez
per opera di
Raffaello Fornaciari
Parte Prima
Morfologia
Roma - Torino - Firenze
Ermanno Loescher
1872

 Hauptseite. Home1. ← § i. → ii.

PREFAZIONE

Le forme della lingua italiana furono già studiate e spesso anche ricercate nella origine loro dai letterati della nostra nazione. Cominciando dal Bembo, dal Castelvetro, dal Giambullari e venendo fino ai moderni, quali sono il Mastrofini, il Gherardini, il Nannucci, il Galvani e molti altri, si trova una ricca suppellettile di osservazioni e di congetture non meno acute che ragionevoli. Ma per una parte l’incertezza, durata lungo tempo, sulla vera origine della lingua, e per l’altra l’ignorare quelle generali e sicure dottrine sulle leggi che governano gli idiomi nella loro formazione o derivazione, impedivano di causare gli errori e di dare unità e salda base alle dottrine grammaticali. Messa in chiaro la origine del nostro idioma e conosciute le leggi generali delle lingue; le filiazioni, le somiglianze, le parentele fra le diverse favelle; fu reso possibile di spiegar nettamente e sicuramente le forme della grammatica italiana non meno che delle lingue sorelle nella loro relazione colla madre latina. A ciò hanno dato opera con molto buon successo vari dotti stranieri, quali sono il Renouard, il Fuchs, il Blanc e, per tacere di tanti altri, Federico Diez, che può dirsi il Bopp delle lingue romane, perché, quantunque in un campo tanto più ristretto, ha fatto per esse quello che per le lingue dell’Europa e dell’India fece il maestro della Filologia comparata.

Il presente libretto si tiene sulle traccie del Diez, dalla cui opera (Grammatik der Romanischen Sprachen) vien qui riportato in compendio tutta quella parte che più strettamente riguarda le forme della nostra lingua, con qualche variazione o ampliamento ma raro e di poca importanza.

Nondimeno, a prevenire inopportune o ingiuste censure, debbo avvertire, che questa Grammatichetta non si propone di insegnare la lingua italiana, ma di spiegarne le forme, rimenandole, con fisse leggi, a quelle del latino; quindi suppone che chi se ne serve abbia già fattoun corso elementare e generale della parte etimologica di essa, e conosca mediocremente la grammatica latina. Di più essa non è veramente una grammatica arcaica, poiché ben altra mole ed altri limiti si richiederebbero, ma si fonda sulle forme più regolari e più usate, toccando però anche di quelle che quantunque irregolari grammaticalmente, sono in se stesse più conformi alle leggi dell’analogia. Infine essa non ha per iscopo principale altro che la relazione tra le forme italiane e le forme latine, e tutto quello che vi si aggiunge devesi tenere a guadagno; non lamentare quel molto che può mancarvi.

Spero che il libretto così concepito possa riuscire utile e gradito a più generi di persone. Nelle scuole si introdurrà con vantaggio appena i giovani abbiano fatto il corso elementare pratico del latino e del’italiano; e così sarà adempito il voto espresso nella Circolare del Ministro Correnti (9 maggio 1871) che si applichi il metodo del Curtius anche nello studio dell’italiano. Il che non si può ottenere per altra via, in una lingua derivata come è la nostra, che partendo dalla cognizione delle forme di quell’idioma onde essa deriva. E credo che l’applicare le leggi della Filologia comparata alla lingua patria, sia il mezzo più facile e comodo per introdursi nei segreti di quella scienza, e per applicarla con maggior profitto alle lingue classiche. Quelli ancora che vogliono commentare antichi scrittori, avranno da questo libro la chiave per risolvere molte difficoltà alle quali si risponde sovente o con modi vari e contradittori o con ingegnose ma non vere supposizioni. Infine lo studieranno con piacere tutti coloro a cui preme di rendersi ragione con semplicità e certezza delle forme che usano ogni giorno in parlando.

Al presente volume deve seguirne un altro che contenga la Sintassi italiana nelle sue somiglianze e differenze con la latina. Ma aspetto, prima di accingermi all’ardua impresa, che i valenti e cortesi giudici di questi studi abbiano dato un po’ d'approvazione alla prima parte, e che l’accoglienza dei maestri venga in soccorso allo zelo e alle cure del benemerito editore.

Raffaello Fornaciari. 


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venerdì, aprile 06, 2018

Lingua italiana: Hauptseite: Grammatiche - Esercizi - Letteratura.

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Greco  -  LatinoTedescoSanscrito.
Inglese   - Francese  -  Arabo - Ebraico.
Portoghese - Polacco - Russo - Italiano.
Spagnolo - Cinese - Internet Archive.
Vengono qui raccolti e riuniti tutti i nostri link che riguardano la lingua italiana, dal suo studio su grammatiche varie della lingua italiana, scritte in tempi diversi purché di pubblico dominio o in collezioni open source, con annessi esercizi, e letteratura di vario genere, distinte anche per lingua di redazione. Delle homepages parziali sono redatte a parte e qui vengono raccolte tutte in modo che l’utente abbia proprio da qui un luogo virtuale verso tutte le direzioni ed al quale può sempre ritornare per riorientarsi e intraprendere un nuovo viaggio virtuale all’interno dei nostri blog tematici. Gli aggiornamenti e le revisioni sono sempre in progress.
I.
RASSEGNA DI GRAMMATICHE ITALIANE
ONLINE

1. Fortunato Demattio, Fonologia italiana, Innsbruck 1875.
2. Raffaelo Fornaciari, Grammatica storica della lingua italiana, Torino 1872.
3. Gerhard Rohlfs: Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti. Torino 1969.







sabato, marzo 17, 2018

§ 1. Prefazione - Demattio, Fonologia italiana.

B. HS. Home. → § 2.
Testo online.

PREFAZIONE

Il primo a spiegare con metodo veramente scientifico le più importanti leggi, che governano il tramutamento dei suoni latini in quelli delle lingue romanze, fu il glorioso fondatore della scienza dei linguaggi neo-latini Federico Diez nella sua stupenda Grammatica delle lingue romanze.

Ad uso degli Italiani io pubblicava in succinto quelle leggi fonetiche che riguardano la nostra lingua nell’appendice al mio opuscolo su Origine, Formazione ed Elementi della lingua italiana (Innsbruck, Wagner 1869) [2ª ed. 1878], e più tardi faceva lo stesso il prof. Raffaello Fornaciari nella sua Grammatica storica della lingua italiana estratta e compendiata dalla Grammatica romana di Federico Diez (Torino, Loescher 1872).

Al lavoro del Fornaciari faceva poi seguito nella Nuova Antologia di Firenze una Notizia letteraria del chiarissimo prof. cav. Adolfo  Mussafia, in cui si deplorava, che, fra le tre parti della grammatica prese a trattare, il dotto Toscano avesse dedicate le minori cure precisamente a quella che era della maggiore importanza, vale a dire, alla teorica dei suoni, che si dovrebbe sviluppare più ampiamente, e, indipendentemente dal modello seguito, meglio chiarire certe leggi e tendenze o consuetudini fonetiche, che riguardano la lingua italiana in particolare, e che il Diez, trattando di sei lingue nel medesimo tempo, non poteva che tutto al più toccare alla sfuggita.

Queste considerazioni, che indirettamente riguardavano anche l’appendice del mio opuscolo, mi fecero determinare ad estendere i miei studi e le mie ricerche, a far tesoro delle preziose osservazioni che si contengono in quella Notizia, ed a dar fuori adesso ad uso de’ candidati allo insegnamento, che percorrono i loro studi nelle Università, e de’ professori e maestri di lingua italiana nelle scuole secondarie, e specialmente ne’ ginnasi, un apposito trattato di fonologia italiana, il quale venisse a corrispondere meglio ai bisogni della scuola e alle attuali esigenze della scienza linguistica. Com’ io sia riuscito nel diffìcile compito, lo diranno i miei compagni di studio, ai quali, come a giudici indulgenti e benevoli, ne rimetto senza più il giudizio.

Innsbruck 1. Gennajo 1875.
F. D.


ANNOTAZIONI

• Fortunato Demattio (1837-1899), the Online page books.
Top.

Rassegna di grammatiche italiane - Homepage 1

B. HS. ↔︎ HP2
Testo online.
HOMEPAGE 1
Rassegna di Grammatiche Italiane
(redatte in italiano)

A.
FONOLOGIA ITALIANA

Pagine dettate giusta i risultati delle più recenti investigazioni linguistiche, soprattutto germaniche come Introduzione e chiave allo studio della grammatica storica ed alle ricerche etimologiche per
Fortunato Dr. Demattio,
professore pubblico ordinario nell’I. R. Università d’Innsbruck,
Innsbruck, Libreria Accademica Wagner, 1875.

Sommario: §§ 1. Prefazione. – 2.

B.
Testo online.
Grammatica storica della lingua italiana,
di Fortunato Fornaciari, Torino, 1872.
Sommario: §§ 1. Prefazione. – 2.

C.
Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti,
di Gerhard Rohlfs. - Indice-Sommario dei tre volumi.


martedì, marzo 06, 2018

Scrittori politici italiani: 2. Niccolò Machiavelli (1469-1527): i. Il Principe. - §1 Biografia.

B. Home. §2. ↔︎ §4.
Testo online.
NICCOLÓ MACHIAVELLI
Il Principe e altri scritti politici.
Firenze, Barbèra, 1862.


francesi - inglesi - tedeschi - spagnoli
Internet Archive: N. Machiavelli. (1048)







.

§ 1.

Niccolò Machiavelli.


Testo: biografia.
Niccolo Machiavelli nacque in Firenze di Bernardo e di Bartolommea Nelli il 3 di maggio del 1469. Qual fosse il metodo de’ suoi studi, quale il maestro, come si reggessero i primi anni della sua vita, son cose al tutto rimase ignote; se non che sappiamo che, perduto il padre, molte cure gli porse la madre sua, donna diletta alle muse; e fu posto presso Marcello Adriani, chiarissimo letterato e cancelliere della Repubblica: ma egli giunto all’ età dei 29 anni aveva dato tali saggi del valor suo, che sopra quattro concorrenti ottenne l’ufficio di segretario del Comune col titolo di Cancelliere della seconda cancelleria de’ Signori; onde poi venne citato sotto la denominazione di Segretario Fiorentino.

Non appena fu inteso alle cose pubbliche, subito fecesi manifesta quella maravigliosa attitudine della sua mente alla ragion politica di che poi lasciò eterno documento nelle opere sue, e più confermossi in ventiquattro legazioni che a’ principi italiani e stranieri ed a repubbliche sostenne, ed in sedici commissioni che in varie parti del dominio fiorentino ebbe ad espedire per raccogliere ed assoldar milizie, e per altre bisogne, nei 15 anni che si rimase in ufficio. Allor fu che andato più volte oratore al re di Francia, all’imperadore, al papa ec., profondamente considerando la natura e le condizioni dei diversi Stati, raccolse l’argomento di quei Ritratti





NICCOLO MACHIAVELLI. V

bellissimi delle cose di Francia,
d’Alenlagna e dell’ Italia che fanno
stupire per la sicura brevità dello
stile e la dirittura dei giudizi onde
sono dettati. Allor fu che trattando
le cose della Repubblica in Nantes,
e venuto a ragionar di politica col
Cardinal d’ Amboise, a questo che
burbanzoso diceva gl’ Italiani non in-
tendersi della guerra, con sicura
fronte subitamente rispose che i
Francesi non s’ intendevano dello
Stato, perchè intendendosene non
avrebbero lasciato venire in tanta
grandezza il pontefice e la Spagna
in Italia: ed infatti venne poi tempo
che ambedue cacciarono i Francesi
da quella terra, e così non cadde in
fallo T antivedere del Machiavelli.

«

Finché gli bastò la vita, fu ama-
tore caldissimo della patria, e prima
servendola coi pubblici incarichi, poi,
quando da questi fu escluso, ammae-
strandola cogli scritti, fece quanto
stava da lui per conservarle la liber-


VI NICCOLÒ MACHIAVELLI.

tà. La patria al contrario pregiava
l’ ingegno suo, ma non fu sempre
generosa remuneratrice dei suoi me-
riti; cosicché spesso trovossi vicino
a cadere nel fondo dell’ indigenza,
ed ebbe a ricorrere alla Signoria,
perchè ne lo ritraesse. Quando ve-
deva correre a mal termine le cose
della Repubblica, questa profezia po-
litica gli scoppiava dal cuore: « La
buona fortuna de’ Francesi ci ha
fatto perdere la metà dello Stato;
la cattiva ci farà perdere la libertà. »
E fece quanto l’ amor della patria ed
il senno gli dettavano per salvarla
dalla estrema rovina: vide qual pe-
ste fossero le milizie mercenarie, e
gridò si dovessero confidar le armi
alle mani dei cittadini, chè la loro
difesa sarebbe stata sempre più vi-
gorosa e leale della mercenaria, pe-
rocché difendendo la patria difende-
vano sé stessi, le mogli, i figli, le
proprie sostanze; e perchè non ba-
sta in guerra, per vincere, il solo


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NICCOLO MACHIAVELLI. VII

amor del luogo natio e la libertà
della patria se non è fortificato dal-
1’ arte e dalla buona disciplina, dettò
i sette libri dell’ arte della guerra.

Quando i Medici con l’ aiuto di
Giulio IL erano stati rimessi in Fi-
renze, il primo segno dell’ ira loro
fu il Machiavelli che troppo lo sa-
pevano divoto alla libertà, e lo fe-
cero privar del suo u/izio di segre-
tario della cancelleria dei dieci ma-
gistrati di libertà e di pace (1512).
Ma non paghi di averlo ridotto alla
miseria, era mestieri si aggravasse
maggiormente il peso dei mali con-
tro colui che per altezza d’ ingegno
li faceva tremare nell’ usurpato do-
minio: ed eccolo, per sospetto di
complicità nella congiura del Bo-
scoli e del Capponi contro il cardi- .
naie de’ Medici, trascinato a guisa
di malfattore nelle pubbliche carce- *
ri ; ed ecco farsi orrendo strazio del
corpo suo mettendolo alla tortura.
Ma un intrepido silenzio, un’ eroica


Vili NICCOLO MACHIAVELLI.

costanza furono le risposte del te-
muto filosofo al rigorosum examen.
Il supplizio estremo aspettavalo, se
meno astuti stati fossero i suoi ne-
mici; ma era d’ uopo farsi genexosi
a colui che i tormenti non avevan
potuto avvilire. Il cardinale, salito
al pontificato sotto il nome di Leo-
ne X, in mezzo alle pubbliche alle-
grezze lo faceva uscire di carcere,
ma lo mandava in esilio : « esilio, dice
il Baldelli, eh’ ei sopportò come Ari-
stide, portandovi com’ esso, dopo
lunghi servigi, un cuore senza rim-
proveri ed una nobile povertà. » Rien-
trato poi nella patria, confortavasi
della sventura scrivendo le opere che
lo han fatto immortale ; e delizian-
dosi nell’ amicizia d’ uomini egregi,
raccoglievasi ne’ famosi Orti Orieel-
lari con una eletta brigata di gio-
vani insofferenti della nuova servi-
tù, i quali apprendevano dalla sua
bocca le dottrine altissime dello Sta-
to- In quegli Orti si ordì una nuova


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NICCOLÒ MACHIAVELLI. IX

congiura che fu scoperta dal Cardi-
nal Giulio de’ Medici che governava
Firenze per Leon X: alcuni scampa-
rono con la fuga, altri perderono la
vita; contro il Machiavelli si adden-
sarono sospetti, ma non è noto se
patisse alcuna persecuzione. Co’ suoi
scritti frattanto saliva a maggior no-
minanza: e cosi a poco a poco gli
stessi Medici, suoi antichi persecu-
tori, cominciarono a pensare come
farselo amico e giovarsi dell 1 inge-
gno suo; quindi il Cardinal Giulio
gli affidò una legazione al Capitolo
dei Frati Minori di Carpi. Io non sa-
prei veramente se fu più presto per
vilipendio che per onore il mandare
un uomo che aveva trattato con tanti
monarchi e repubbliche, ambascia-
dorè ad un Capitolo di Frati; ma il
Machiavelli anche in ciò seppe tro-
var cagione a’ suoi studi politici,
giovandosi di molte cose che andava
leggendo nelle costituzioni di quella
republica degli zoccoli , com’ egli


X NICCOLO MACHIAVELLI.

stesso la chiama rispondendo alle
scherzose lettere che su quella sua
ambasceria erangli scritte da Fran-
cesco Guicciardini, in una delle quali

10 paragona a Lisandro, che dopo
tanti trionfi ebbe la cura di distri-
buir la carne a quegli stessi soldati
che aveva sì spesso condotti alla
vittoria.

Passata poco appresso la tiara sul
capo del Cardinal Giulio che assunse

11 nome di Clemente VII, quella sem-
bianza di repubblica che ancor si
rimaneva in Firenze, vedendo il
nostro messer Niccolò entrato in gra-
zia del pontefice, lo richiamò ai pub-
blici incarichi, e lo mandò all’ eser-
cito della lega contro il Borbone ge-
nerale di Carlo V, per indurlo a
muovere alla difesa della Toscana
minacciata da quel generale. Tor-
nato in patria dopo il sacco di Roma,
trovossi oppresso dall’ odio del po-
polo, il quale davasi a credere eh’ egli,
mutato animo pei pochi favori avuti


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NICCOLO, MACHIAVELLI. XI

dai Medici, li avesse col suo trattato
del Principe ammaestrati ad esser
tiranni. Questa era certo una ingra-
titudine per parte dei suoi concitta-
dini; ma il Machiavelli, sì profondo
conoscitore degli uomini e delle cose,
doveva sapere che chi tanto aveva
fatto o scritto per la libertà della
patria non poteva senza biasimo
grandissimo accettar benefizi da co-
loro che lui e. lei avevano barbara-
mente trattati. 11 bisogno, come si
fa chiaro dalle sue lettere, lo strinse
ad accettare le modiche beneficenze
medicee, ma meglio sarebbe stato
per lui l’andare di porta in porta
mendicando la vita. In tale lacrime-
vole condizione lo colse la morte il
di 22 di giugno del 1527 per fieris-
simi dolori di ventre derivati da una
medicina che spesso usava di pren-
dere. Non ebbe il compianto dei cit-
tadini, lasciò in povertà estrema i
cinque suoi figli, sol fu ammirato e
desiderato da pochi che intimamente


XII NICCOLO MACHIA YKLLI.

conoscevano l’ animo suo non mu-
tato punto da quel di prima e non

si riducevano a delirar con la plebe.

«

Fu ameno e scherzevole nel conver-
sare, arguto nelle risposte, saldo
nelle amicizie ; se si dee credere al *
Varchi e ad alcune sue lettere (quan-
do non sieno una scherzevole esa-
gerazione), alquanto prosciolto nei
costumi; se, come dicono, nella sua
novella di Belfagor volle dipingere
Manetta Corsini sua moglie, ebbe
poco a lodarsi del matrimonio.

Chi vuol giudicare del Machiavelli,
si fermi bene in mente queste due
massime: ch’ei fu passionato ama-
tore della repubblica, e che consi-
derò sempre e poi sempre gli uomi-
ni quali sono, non quali dovrebbero
essere.

Ma parliamo del Principe. Buon
per lui se non avesse posto il pen-
siero a quello scritto; perchè seb-
bene certo sia eh’ ei non creasse
una nuova politica, perchè, come


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NICCOLO MACHIAVELLI. XIII

trovo notato nel Malfei,* già prima
del Machiavelli esisteva il machia-
vellismo, pure egli fu il capro espia-
tore che tutto ne portò il vituperio.
Qual fosse il fine, qual la cagione
che lo inducesse a trattar quell’ ar-
gomento non sarebbe agevole defi-
nire : molte e svariate sono state e
saranno le opinioni degli uomini su
tal subietto; ma incomincieremo dal
ricordare che egli stesso dice in quel
trattato medesimo come è suo pen-
siero di scrivere cosa utile a chi l’in-
tende: questo tratto unito a molti
altri argomenti, dà gran peso alla
opinione di quei non pochi che dis-
sero lui con quel trattato aver vo-
luto tendere un laccio sottilissimo
ai Medici, cosicché se essi nei primi
istanti del loro dominio avessero co-
minciato a mettere in pratica i mal-
vagi precetti eh’ ei dava loro, sareb-
bero venuti in tanto odio pubblico


# Storia deìla lett. ital .


XIV NICCOLÒ MACHIAVELLI.

che era da sperare fossero cacciati
dalla ancora non ben ferma signo-
ria; e d’altra parte ammonisce col
fatto i suoi concittadini di non darsi
a credere di dover esser felici sotto
il nuovo dominio mediceo.

Queste cose che lo studio di bre-
vità ci costringe a toccare appena
di scorcio, sono diffusamente dichia-

rate e nella prefazione alla edizion

«

fiorentina di tutte le Opera del Ma-
chiavelli fatta nel 1782, e nell’jE7o-
gio che scrisse di lui Gio. Battista
Baldelli (1794), e negli Elogi degli
Illustri Toscani all’ articolo Machia-
velli, e nella prefazione dell’ altra
edizione fiorentina delle Opere sue ,
con la data d’ Italia, 1813. Altri poi,
e con essi il Ginguené, son d’ avviso
che il vero fine del Machiavelli fosse
quello che nella sua famosa lettera
scritta a Francesco Vettori nel 10 di-
cembre 1513 egli stesso manifesta,
cioè di gratificarsi i Medici, poiché
egli si andava consumando nella mi-


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NICCOLÒ MACHIAVELLI. XV

seria e non poteva ancora per lungo
tempo rimanersi in quello stato ; ma
vaglia il vero, in questa lettera tutta
tradotta dal Ginguené nella sua Sto-
ria letteraria d’ Italia, dice messer
Niccolò di avere scritta quest’ ope-
ra, ma non ne disvolge il line, e
soltanto segue dicendo che vuol de-
dicarla a Giuliano de’ Medici, perchè
ella dovrebbe piacere ad un principe
e soprattutto ad un principe nuovo;
quindi se anche avesse avuto un più
riposto intendimento, ei certo non
era tale da avventurarlo allo scritto.

*

A noi non dispiace accostarci all’opi-
nione del Corniani, al quale sembrò
che il Segretario Fiorentino « tra-
sportar si lasciasse (sono le sue pa-
role) da un desiderio intemperante
di scientifica gloria. Egli aveva acu-
tamente scrutinato 1’ uomo in parti-
colare e gli uomini in massa. Egli
non aveva lasciato trapassar nella
storia alcun avvenimento che non
avesse accuratamente scandagliato


XVI NICCOLÒ MACHIAVELLI.

sulle bilance della riflessione. Quindi
egli aveva acquistato una cognizione
profonda di tutti i mezzi e giusti e
nobili e vili e perversi per cui si
erano stabiliti, mantenuti e ingran-
diti i principati e le repubbliche, e
dall’ altra parte i danni e i corrodi-
menti anche inosservati ed obliqui
che li avevano condotti a perdizione
e rovina. Voleva dunque dimostrare
quanto vasta fosse la sfera delle sue
politiche idee, e come a lui non erano
sfuggite nemmeno le vie tortuose ed
inique per cui alcuni dalla condizione
privata erano saliti al dominio senza
esservi chiamati dall’ unanime voto
dei popoli, e divenuti per sè soli
grandi e potenti.* *» Nè qui lascerò
di riferire quanto l’ illustre Gio. Bat-
tista Niccolini scrisse in una nota a
piè di alcuni Cenni sulla vita del
Machiavelli: «Meritano esser lette
le profonde Considerazioni sul libro


• Voi. II, pag. 234, ed. Pomba.

*
Top.


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NICCOLÒ MACHIAVELLI. XVII

del Principe, che scrisse il celebre
professore Andrea Zambelli : il quale
desumendo la ragione o lo scopo di
quest’ opera dall’ indole del Machia-
velli e da quella de’ suoi tempi, pose
fine alle antiche e moderne dispute
insorte tra coloro che del Segretario
Fiorentino trascorrono o nel biasimo
o nella lode. »
Top.