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Il libro di Eric Salerno sta riscuotendo evidentemente un notevole successo. Come me ne accorgo, come posso dirlo? Con le mie osservazioni dirette che sono le seguenti. In ultimo, recentemente, un signore che era presso di me, per farmi un’intervista, pensando di segnalarmi una cosa nuova tira fuori dalla borsa il libro di Salerno chedendomi se ne sapevo qualcosa. Gli ho risposto che già lo avevo comprato e che lo stavo appunto leggendo, ma lentamente come faccio per tanti altri libri. Di rado li divoro tutti di un fiato. Mi piace vederli stagionare e poi magari, come per Rabkin, li rileggo due e tre volte, o per Pappe ne faccio base di ricerche e studi. Per parlare del libro di Salerno, la cui notizia mi giunge da più persone, avrei voluto terminarne la lettura, giunta appena , in questo momento, a pagina 63.
Intuisco che si tratta di una ricostruzione di cose che non sappiamo. Non può non offenderci come l’Italia sia stata, nei secoli (!), e sia ancora oggi, una terra in cui eserciti stranieri e spioni di ogni risma possono tranquillamente scorazzare indisturbati, anzi spesso con il lasciapassare e la complicità di chi dovrebbe vegliare sulla nostra incolumità e sulla nostra dignità e responsabilità storica come “popolo”, se davvero possiamo considerarci tale. Di noi i potenti della terra dispongono come meglio credono. Anzi l’arroganza e l’insulto va ancora oltre: ci rendono responsabili e correi di cose che neppure sappiamo e che sapendoli non avremmo mai voluto e sottoscritto. Qui andrebbe aperta una chiosa sul termine “sapere”. Chi è che in realtà sa per davvero? E sapendo può parlare come «italiano»? Può sapere il povero cristo che ieri come oggi deve penare per combinare il pranzo con la cena? No! Queste persone, a mio avviso, possono essere esentate da responsabilità in quanto non hanno quella necessaria libertà morale per poter pensare politicamente.
Se esiste una forma di rappresentanza, che non è la farsa elettorale, vera e propria associazione a delinquere, che spoglia i popoli non solo degli averi ma di ogni identità e dignità, ognuno di noi è responsabile per il suo vicino nella misura in cui, condividendone condizione sociale e destino, riesce a sapire e capire ciò che l’altro non può sapere né capire. In una famiglia, sul far della sera, in tempi tristi, ogni componente sa che deve chiudere la porta di casa, se la trova aperta ed esposta al rischio di visite non gradite né autorizzate. Ognuno di noi ha un momento nella vita in cui si scopre cittadino e soggetto politico. Molti lo sono solo per un momento, altri lo sono per più tempo, fino a quando possono pensare alla politica come philosophia prima, come inizo di ogni pensare. Qui mi fermo per concludere che ieri come oggi esistono lobbies che ben sanno come le società, parcellizzate e prive di “sovranità”, siano come delle greggi che si possono tranquillamente tosare, sapendo a quali guardiani rivolgersi, quali porte ungere, quali voci mettere a tacere.
È quel che successe negli anni di cui Salerno narra. È vano chiedersi cosa vi sia stato dietro le “stragi” che hanno sollecitato la nostra fantasia per molti anni. Una regola saggia da seguire è quella di attribuire ai governi e ai politici, tutti nessuno escluso, la pratica ordinaria e ricorrente della menzogna. I fondamenti della partecipazione politica devono ricercati non nel voto, che è una truffa ed una beffa al tempo stesso, ma nella sfera della pubblicità e nella concretezza della relazione protezione/obbedienza. Quanto per intenderci: se mi fai mancare il lavoro per vivere decentemente, la sicurezza per potermi muovere nelle strade e stare tranquillo dentro casa, la pace che non mi mette in guerra contro altri popoli che cercano egualmente la pace, se non mi consenti tuttà la libertà di pensiero che mi serve di dirti quel che penso di te, se meriti o non merita la mia fiducia e la mia obbedienza, ma anche libertà di pensiero per smascherare e denunciare le frottole che mi tocca ascoltare su giornali e televisioni, ebbene tu sei privo di legittimitò ed io non tu devo nessuna obbiedienza, o almeno posso cercare di sottrarmi alla tua prepotenza ed al tuo inganno.
Il termine “sovranità” riassume tutte queste cose. Ma in Europa una sovranità non esiste più dal 1945. Da allora il Mossad ha libertà di circolazione nelle nostre città, può violare le nostre case, può uccidere e rapire sul nostro territorio chiunque aggrada farlo. Al mio amico Gianni Alemanno ho mandato a dire, perchè mai anzichè dare uno cittadinanza onoraria ad un certo Shalit, che non ne aveva proprio nessun titolo, non ha pensato di darla a Mordechai Vanunu che proprio a Roma è stato rapito dal Mossad: non sono arrivato alla pagine di Erich Salerno che pensa ne tratteranno. Il suo unico torto era di aver denunciato al mondo l’esistenza dell’atomica israeliana. Chissà perchè dovremmo mai sentirci tranquilli se l’atomica la possiede Israele ed invece dovremmo temere un Iran che l’atomica non ce l’ha! Misteri del Mossad e degli amici del Mossad, che come rivela Erich Salerno in Italia ve ne sono sempre stati.
Ritorneremo sull’argomento a lettura del libro terminata… Giunto alla metà del libro non resisto alla tentazione di saltare al capitolo 18, dove si narra del rapimento in Roma di Mordechai Vanunu, l’israeliano che ha rivelato al mondo l’esistenza dell’atomica israeliana con oltre 200 puntati forse anche sulle nostre teste. Ebbene, mi vergogno di essere italiano e di aver votato per Gianni Alemanno, che ha ben pensato di dare la cittadinanza onoraria romana a chi non ne aveva titolo, negandola a chi lo avrebbe invece ben meritato. Quanche giorno fa mi è capitato perfino di leggere l’articolo di un giornalista che vuole addirittura riportare indietro le lancette e farci credere che ciò rivelò Vanuni sia mera fantasia. E che magari sia stato rapito per essere sottoposto a cura mediche in Israele. È incredibile ma questo di cui parlo è l’Italia nell’anno 2o10.
Intuisco che si tratta di una ricostruzione di cose che non sappiamo. Non può non offenderci come l’Italia sia stata, nei secoli (!), e sia ancora oggi, una terra in cui eserciti stranieri e spioni di ogni risma possono tranquillamente scorazzare indisturbati, anzi spesso con il lasciapassare e la complicità di chi dovrebbe vegliare sulla nostra incolumità e sulla nostra dignità e responsabilità storica come “popolo”, se davvero possiamo considerarci tale. Di noi i potenti della terra dispongono come meglio credono. Anzi l’arroganza e l’insulto va ancora oltre: ci rendono responsabili e correi di cose che neppure sappiamo e che sapendoli non avremmo mai voluto e sottoscritto. Qui andrebbe aperta una chiosa sul termine “sapere”. Chi è che in realtà sa per davvero? E sapendo può parlare come «italiano»? Può sapere il povero cristo che ieri come oggi deve penare per combinare il pranzo con la cena? No! Queste persone, a mio avviso, possono essere esentate da responsabilità in quanto non hanno quella necessaria libertà morale per poter pensare politicamente.
Se esiste una forma di rappresentanza, che non è la farsa elettorale, vera e propria associazione a delinquere, che spoglia i popoli non solo degli averi ma di ogni identità e dignità, ognuno di noi è responsabile per il suo vicino nella misura in cui, condividendone condizione sociale e destino, riesce a sapire e capire ciò che l’altro non può sapere né capire. In una famiglia, sul far della sera, in tempi tristi, ogni componente sa che deve chiudere la porta di casa, se la trova aperta ed esposta al rischio di visite non gradite né autorizzate. Ognuno di noi ha un momento nella vita in cui si scopre cittadino e soggetto politico. Molti lo sono solo per un momento, altri lo sono per più tempo, fino a quando possono pensare alla politica come philosophia prima, come inizo di ogni pensare. Qui mi fermo per concludere che ieri come oggi esistono lobbies che ben sanno come le società, parcellizzate e prive di “sovranità”, siano come delle greggi che si possono tranquillamente tosare, sapendo a quali guardiani rivolgersi, quali porte ungere, quali voci mettere a tacere.
È quel che successe negli anni di cui Salerno narra. È vano chiedersi cosa vi sia stato dietro le “stragi” che hanno sollecitato la nostra fantasia per molti anni. Una regola saggia da seguire è quella di attribuire ai governi e ai politici, tutti nessuno escluso, la pratica ordinaria e ricorrente della menzogna. I fondamenti della partecipazione politica devono ricercati non nel voto, che è una truffa ed una beffa al tempo stesso, ma nella sfera della pubblicità e nella concretezza della relazione protezione/obbedienza. Quanto per intenderci: se mi fai mancare il lavoro per vivere decentemente, la sicurezza per potermi muovere nelle strade e stare tranquillo dentro casa, la pace che non mi mette in guerra contro altri popoli che cercano egualmente la pace, se non mi consenti tuttà la libertà di pensiero che mi serve di dirti quel che penso di te, se meriti o non merita la mia fiducia e la mia obbedienza, ma anche libertà di pensiero per smascherare e denunciare le frottole che mi tocca ascoltare su giornali e televisioni, ebbene tu sei privo di legittimitò ed io non tu devo nessuna obbiedienza, o almeno posso cercare di sottrarmi alla tua prepotenza ed al tuo inganno.
Il termine “sovranità” riassume tutte queste cose. Ma in Europa una sovranità non esiste più dal 1945. Da allora il Mossad ha libertà di circolazione nelle nostre città, può violare le nostre case, può uccidere e rapire sul nostro territorio chiunque aggrada farlo. Al mio amico Gianni Alemanno ho mandato a dire, perchè mai anzichè dare uno cittadinanza onoraria ad un certo Shalit, che non ne aveva proprio nessun titolo, non ha pensato di darla a Mordechai Vanunu che proprio a Roma è stato rapito dal Mossad: non sono arrivato alla pagine di Erich Salerno che pensa ne tratteranno. Il suo unico torto era di aver denunciato al mondo l’esistenza dell’atomica israeliana. Chissà perchè dovremmo mai sentirci tranquilli se l’atomica la possiede Israele ed invece dovremmo temere un Iran che l’atomica non ce l’ha! Misteri del Mossad e degli amici del Mossad, che come rivela Erich Salerno in Italia ve ne sono sempre stati.
Ritorneremo sull’argomento a lettura del libro terminata… Giunto alla metà del libro non resisto alla tentazione di saltare al capitolo 18, dove si narra del rapimento in Roma di Mordechai Vanunu, l’israeliano che ha rivelato al mondo l’esistenza dell’atomica israeliana con oltre 200 puntati forse anche sulle nostre teste. Ebbene, mi vergogno di essere italiano e di aver votato per Gianni Alemanno, che ha ben pensato di dare la cittadinanza onoraria romana a chi non ne aveva titolo, negandola a chi lo avrebbe invece ben meritato. Quanche giorno fa mi è capitato perfino di leggere l’articolo di un giornalista che vuole addirittura riportare indietro le lancette e farci credere che ciò rivelò Vanuni sia mera fantasia. E che magari sia stato rapito per essere sottoposto a cura mediche in Israele. È incredibile ma questo di cui parlo è l’Italia nell’anno 2o10.
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